Diritti tv. Asta Lega Pro: pacchetti in chiaro, pay e tv locali; nasce il format Finall

pallone, audio/video

Mentre l’asta dei diritti tv della Serie A è congelata in attesa del parere dell’Antitrust (invocata da Mediaset), la stessa autorità sta per pronunciarsi sulle linee guida del bando delle assegnazioni dei diritti per il campionato 2018-2019 della Lega Pro (Serie C del campionato di calcio italiano). Il valore del comparto si attesta sui 200 milioni di euro di fatturato l’anno, di cui il 70% è originato proprio dai diritti televisivi, mentre il restante 30% dal marketing. In un’intervista a ItaliaOggi il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina ha parlato della struttura del bando su cui si attende la pronuncia dell’Antitrust: “ci saranno tre pacchetti, il primo con due gare in chiaro, il secondo su base interregionale per le tv locali e il terzo con tutte le partite di Lega Pro in pay tv”. Gravina si è detto molto soddisfatto dei risultati della distribuzione delle partite a pagamento sia tramite il circuito della pay tv, sia in streaming tramite la piattaforma ott Sporttube: “con questa scelta, ovviamente, abbiamo perso in visibilità ma ne abbiamo guadagnato sia in termini economico-finanziari, sia int ermini di qualità del prodotto stesso”. Per quanto riguarda l’altra voce portante del fatturato, il marketing, la Lega Pro sta mettendo a punto “Finall”, un format per le partite semifinali e finali per determinare l’ultima squadra a salire in Serie B, che si svolgeranno nella stessa città (Firenze, per quattro anni consecutivi) in un evento di una settimana intera (quest’anno, dal 12 al 17 giugno) trasmesso in chiaro da Rai sport e contornato da convegni, animazioni e iniziative supportate dagli sponsor, tra i quali si sceglierà il title sponsor del prossimo campionato di Serie C. L’operazione vuole incentivare gli sponsor ad avvicinarsi alle serie minori e spingere la Lega Serie A e la Serie B a “fare sistema”, per evitare che la distribuzione dei diritti tv sia iniqua e concentri enormi ricchezze su pochi club, sacrificando proprio la Lega Pro che avrebbe bisogno di almeno 60-70 milioni di euro all’anno per sostenersi, quindi tra i 20 e i 30 milioni di euro in più rispetto alle risorse che gestisce attualmente. (P.B. per NL)

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