La Regione Veneto si costituira’ ad adiuvandum nel ricorso proposto al TAR (per ora) da tre emittenti tv locali contro il Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze digitali approvato recentemente da Agcom.
L’Ente veneto, per voce del vicepresidente della Giunta regionale, Marino Zorzato, non aveva in verità fatto mistero già in precedenza di voler sostenere con tutti i mezzi possibili il pluralismo informativo televisivo, messo a serio rischio da un Piano che, dopo aver assegnato praticamente tutte le frequenze coordinate a livello internazionale ai player nazionali, ha lasciato alle emittenti locali 13 canali ancora da armonizzare con le assegnazioni estere (Slovenia e Croazia) e quindi afflitti inevitabilmente da forti limitazioni di servizio. Gli editori televisivi veneti che sino ad ora hanno operato su frequenze compatibili con quelle straniere, non hanno quindi la minima intenzione di veder compromesse posizioni tecniche e commerciali faticosamente raggiunte in oltre trenta anni di attività (e non raramente attraverso complessi coordinamenti tecnici basati su acquisizioni impiantistiche conseguite a caro prezzo). Sul piano giuridico, gli operatori che si rivolgeranno ai giudici amministrativi (non solo nel Veneto) perché annullino (nel merito), dopo averlo sospeso (in via cautelare), il PNAF, censureranno essenzialmente il provvedimento ritenendolo viziato per violazione di legge (per la mancata riserva di 1/3 delle risorse frequenziali disponibili alle emittenti locali) e per eccesso di potere conclamantesi nella figura sintomatica della disparità di trattamento tra network provider locali e nazionali. (A.M. per NL)