Dopo una settimana convulsa, con diverse tensioni tra istituzioni ed emittenti locali, si è tenuto ieri a Roma il tavolo tecnico delle Aree Tecniche 5 (Emilia Romagna), 6 (Veneto) e 7 (Friuli), spostato dal 5 novembre in attesa dell’esito delle negoziazioni internazionali.
Rispetto al tavolo tecnico di settembre – allorquando l’unione fra le emittenti per la protesta contro il P.N.A.F. rivisto e corretto da Agcom a giugno, fu pressoché totale – questa volta le cose sono state diverse. Diverse emittenti lombarde con impianti in Veneto, non hanno confermato la delega alle associazioni di categoria, insoddisfatte delle assegnazioni ricevute nell’AT3 ed hanno quindi preferito tutelare direttamente i propri interessi. Sul fronte sostanziale, Agcom e MSE-Com hanno accolto in parte le istanze delle emittenti locali rafforzando la pianificazione di dettaglio a loro vantaggio (sul punto saremo più preciso in un prossimo articolo), senza però risolvere completamente il problema della mancanza di risorse assegnabili per via del coordinamento internazionale con gli stati confinanti. Ad ogni modo, ora Agcom pubblicherà la delibera recante la pianificazione di dettaglio delle tre aree tecniche coinvolte nel prossimo switch-off, dopodichè il MSE-Com potrà avviare i procedimenti di assegnazione dei diritti d’uso temporaneo alle singole emittenti, attribuendo le frequenze riservate dal P.N.A.F. agli operatori di rete aventi titolo in prossimità delle date di migrazione. Altro fronte di contestazione è quello relativo al passaggio digitale in Emilia Romagna in relazione alla presenza dello stato di San Marino, cui, ovviamente, spetta una riserva frequenziale per sovranità territoriale. A riguardo, il capogruppo Partito dei socialisti e dei democratici Claudio Felici ha depositato un’interpellanza con la quale "alla luce dell’imminente passaggio al digitale che avverra’ tra pochissime settimane e della necessita’ di assicurare alla Repubblica il proprio patrimonio di frequenze radiotelevisive" chiede al governo di conoscere "la data precisa del passaggio al digitale terrestre" e qualora "i confronti bilaterali italo-sammarinesi ai vari livelli abbiano raggiunto intese in grado di assicurare soluzioni certe e concordate all’assegnazione delle frequenze" quante e quali esse siano, e a quali utilizzi verranno destinate. Felici ha po domandato al governo chiarimenti sulla possibilita’ di utilizzarle "liberamente senza rischi di sovrapposizioni di canali di emittenti italiane, nazionali o locali". (A.M. per NL)