"Il notevole vantaggio di tempo a disposizione per poter effettuare i preparativi e tutte le operazioni necessarie per un ottimale passaggio al digitale terrestre nel nord Italia è stato praticamente bruciato".
Lo denuncia la Federazione Radio Televisioni, che ricorda come siano caduti nel vuoto gli avvertimenti lanciati in occasione della riunione del CNID del gennaio scorso, dove "tutti i partecipanti avevano convenuto nella assoluta necessità di risolvere per tempo i principali problemi riscontrati nelle precedenti aree, e cioè quelli relativi a: a) regolamentazione della numerazione automatica dei canali (LCN); b) convocazione con largo anticipo dei tavoli tecnici per la pianificazione delle frequenze in digitale terrestre; c) assegnazione dei diritti d’uso al massimo entro il mese di marzo. Sul primo punto, dopo aver acquisito le osservazioni dei soggetti legittimante interessati nelle audizioni di dicembre 2009 e del mese scorso, l’Agcom ha deciso di affidare ad una società esterna un sondaggio al fine di accertare le posizioni occupate sul telecomando dalle emittenti". "Intanto continua il caos nelle aree già digitalizzate che ha messo in ginocchio le emittenti locali operanti nelle aree di switch-off anticipato e a tutt’oggi non ci sono tempi certi sull’emanazione dell’LCN", spiega l’ente esponenziale. "Sul secondo punto c’è stato il fermo dovuto alla decisione dell’Agcom di voler procedere all’approvazione del nuovo PNAF, del quale abbiamo ampiamente scritto nei numeri scorsi e che minaccia di riservare sgradevoli sorprese alle tv locali, tanto a quelle operanti in analogico quanto a quelle già passate al digitale terrestre. L’assegnazione dei diritti d’uso è un atto amministrativo riservato al Ministero dello sviluppo economico ma subordinato all’espletamento dell’attività di pianificazione dell’Agcom. Va da sé che più tardi sarà convocato il tavolo tecnico e più tardi potranno essere assegnate alle emittenti le frequenze", continua la federazione, per la quale "senza l’assegnazione delle frequenze le emittenti non potranno programmare gli investimenti nonché gli interventi tecnici necessari per la conversione degli impianti. Tutto questo con l’estate alle porte e quindi con il conseguente fermo dei fornitori e quant’altro. Il Presidente dell’Associazione Tv Locali FRT, Maurizio Giunco, è del parere che le attuali condizioni non garantiscano le emittenti locali che rischiano di vedersi assegnate frequenze di qualità scadente e non coordinate a livello internazionale, a meno che il Ministero non provveda quanto prima a trovare gli accordi bilaterali con gli stati confinanti al fine di compatibilizzare il gran numero di frequenze non compatibili. L’orientamento dell’Agcom di garantire alle emittenti nazionali minori copertura equivalente, in termini di popolazione e territorio, a quella di Rai, Mediaset e Telecom Italia Media potrebbe poi ridurre il numero delle frequenze utilizzate dalle tv locali, anche nelle aree già digitalizzate. In queste condizioni appare inevitabile lo slittamento della data del 15 settembre per l’avvio delle attività di transizione al digitale terrestre".