"La comunicazione ufficiale ancora non c’è stata in attesa della prossima riunione del Comitato Nazionale Italia Digitale, prevista per la prossima settimana, ma è ormai stato sancito che slitterà il passaggio alla tv digitale terrestre nel Nord Italia, Liguria compresa: il processo di transizione necessita di alcuni tempi tecnici irrinunciabili".
E’ iniziato così il commento, all’esito della sessione di mercoledì scorso del CNID, di Maurizio Rossi, presidente della tv ligure Primocanale, secondo il quale "gli spettatori lombardi, veneti, friulani, liguri, emiliani e parte di quelli piemontesi dovranno dunque aspettare ancora prima del passaggio definitivo alla nuova televisione". "Una sconfitta per chi aveva proposto un anticipo dell’intero processo nazionale entro la fine del 2011", ha dichiarato Rossi, per il quale lo slittamento costituisce, invece, una vittoria per Primocanale, che da tempo aveva proposto un percorso diverso. Una linea "a lungo contrastata da tutti e ora, invece, condivisa anche dal Ministero". D’altra parte per Rossi, "ora che si toccano gli interessi della Lombardia, e dopo il nostro convegno organizzato a Genova con i principali referenti delle tv regionali del Nord e del sistema televisivo, c’è stata una evidente presa di coscienza generale che sta riportando il buon senso". Quanto ai propri affari il presidente di Primocanale, confermando le voci che per primo questo periodico aveva riportato, ha osservato che "pare ormai che la Liguria passi al digitale nel 2011, se non nel 2012, quando toccherà anche alla Toscana". "Per questo risultato dobbiamo ringraziare il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e il Senatore Luigi Grillo, presidente della Commissione comunicazione del Senato, per quanto hanno fatto a difesa del nostro territorio", ha ricordato Rossi, per il quale restano comunque "molte questioni da risolvere nell’interesse primario degli utenti, ma anche degli operatori di settore, degli antennisti, dei lavoratori della categoria". Ma almeno "ora almeno c’è il tempo giusto per organizzare il passaggio al digitale riducendo i numerosi disservizi che inevitabilmente una rivoluzione simile porterà, come successo nelle regioni dove lo switch-off è già avvenuto". Una lettura, però, niente affatto condivisa da non pochi editori lombardi che, invece, si stanno cominciando a chiedere se il prolungamento di questo interregno analogico/digitale sia veramente un bene. "Certamente non abbiamo l’intenzione di mollare il certo per l’incerto subendo l’assegnazione di frequenze di serie B, come ormai vengono chiamate quelle individuate dal Piano dell’Agcom – ci ha dichiarato questa mattina l’amministratore di una delle più importanti tv regionali lombarde – ma nemmeno posso dire che vivere ibridamente con una parte del bacino illuminato solo in analogico dia soddisfazione agli inserzionisti". "Si decidano quindi in fretta, così che almeno sappiamo a quale giudice dobbiamo rivolgerci", ha sbuffato il nostro interlocutore. Ora la decisione dell’entità dello spostamento dello switch-off dell’Area Tecnica 3 (e probabilmente anche delle aree chiamate a migrare in successione) è attesa per la nuova riunione del CNID, fissata per il 3 agosto. (A.M. per NL)