Non c’è sempre voglia da parte degli editori di completare la copertura, soprattutto se la spesa (tecnica) non vale l’impresa (commerciale). Così, all’indomani del passaggio dal segnale televisivo analogico a quello digitale terrestre in Valle d’Aosta, la Regione autonoma è costretta a chiedere alle reti tv il miglioramento del servizio.
"Non possiamo imporre ai canali televisivi – spiega il presidente della Regione, Augusto Rollandin – di coprire con il loro segnale tutto il territorio. Tuttavia, tenuto conto dell’impegno e degli sforzi dell’amministrazione regionale per accompagnare i cittadini nel passaggio al digitale, e visti i problemi che ci sono stati segnalati, abbiamo chiesto all’Associazione Italiana per lo Sviluppo del Digitale Televisivo Terrestre – DGTVi, alla Rai, a Mediaset e a La7 di valutare, in tempi ragionevolmente brevi, la possibilità di estendere le loro trasmissioni in zone che attualmente non le ricevono". Rollandin sa che "nessuna legge impone alle emittenti di coprire l’intero territorio nazionale" e che solo la Rai deve rispettare "gli obblighi conseguenti al fatto di essere titolare di una concessione pubblica", anche se "secondo il contratto di servizio, la Rai è tenuta ad assicurare la diffusione ad almeno l’85% della popolazione, ma solo per i tre canali generalisti e non per la nuova offerta digitale". Tuttavia la Regione alla Rai si è comunque rivolta per lamentare "una certa instabilità nella qualità del segnale", con la richiesta di verificare i ripetitori in 20 Comuni valdostani. Rollandin conclude: "Con il passaggio al digitale sono 41 i Comuni che hanno beneficiato di un ampliamento dell’offerta e che rivevono tutti i canali della tv di Stato. Ma ne restano 33 che questi benifici non li hanno ancora ottenuti". (fonte ANSA)