L’argomento scotta così tanto che Agcom ha deciso di lasciarlo raffreddare ancora per qualche giorno. L’esame della controversa revisione del Piano nazionale per l’assegnazione delle frequenze DTT si terrà infatti, con ogni probabilità, la settimana prossima.
Il Consiglio Agcom era stato chiamato a discuterne ieri, ma evidentemente si è poi deciso di attendere per valutare meglio le questioni sottese, come per esempio l’opportunità di limitare al minimo l’utilizzo della tecnologia k-SFN (ipotizzata per migliorare la diffusione degli operatori di rete nazionali e rendere più sostanzioso il dividendo digitale), che imporrebbe la sottrazione di ulteriori risorse frequenziali da quelle già insufficienti per soddisfare le richieste delle tv locali esistenti. Altri argomenti in qualche modo collegati alla revisione del P.N.A.F. sono le ipotesi di mux consortili nelle aree ad elevata densità radioelettrica, come la Lombardia, di cui si discute insistentemente a Roma da qualche settimana e la possibilità di revocare le assegnazioni agli operatori che non facciano pieno ed efficace utilizzo delle risorse radioelettriche (per esempio riempiendo i mux di ridondanze editoriali o tecniche oppure veicolando meno programmi di quelli possibili). Sulla questione della revisione del P.N.A.F. erano sorti contrasti di visione tra Agcom ed MSE-Com. (A.M. per NL)