In un comunicato inviatoci oggi, l’emittente nazionale ReteCapri torna sulla irrisolta questione dei numeri LCN, sulla quale Agcom ha in corso un’istruttoria.
La stazione caprese informa che "Secondo alcune indiscrezioni di fonte industriale, così come confermato anche da altre fonti, l’Agcom avrebbe già stabilito le prime dieci posizioni del telecomando", che vedrebbero in sequenza "Le tre reti Rai, le altrettante di Mediaset, di TIMedia (con La 7 e MTV) poi ReteCapri e Rete A". Ma la stazione di Costantino Federico non si accontenta della (eventuale) posizione numero 9 del telecomando, puntando – con quella che è evidentemente una provocazione – addirittura ad un posto tra i primi tre programmi. "Su tali indiscrezioni riguardanti le decisioni dell’Agcom – sottolinea il "network del Sud" – ReteCapri dichiara di essere in diritto di ottenere una posizione tra i primi 3 del telecomando considerato che ha dovuto sopportare oltre venti anni di emarginazione illegittima determinata dal duopolio Rai-Mediaset che ha danneggiato enormemente le emittenti nazionali indipendenti". Cosciente tuttavia che tale ipotesi risulta, a dir poco, improbabile, Retecapri torna però immediatamente coi piedi per terra, evidenziando che "In ogni caso, considerato l’alto grado di complessità della questione, pur di mettere fine ad una interminabile stallo, resta disponibile ad accettare posizioni più basse rispetto alle prime tre pur di chiudere una vicenda scandalosa protrattasi per anni". Su una cosa però l’emittente di Federico pare non transigere: "la pretesa di essere posizionata prima di Rete A che ha già offerto le sue frequenze a “Cielo”, il neonato canale di Sky che non può occupare una posizione di privilegio considerata la sua recente nascita rispetto ad emittenti storicamente presenti nel mercato analogico". “ReteCapri – dichiara l’editore nel comunicato – ha dovuto subire negli anni notevoli soprusi derivanti dal mancato rispetto della libera concorrenza e del pluralismo nel mercato radiotelevisivo, ed è intenzionata a porre fine a guerre avviate per garantire semplicemente i propri legittimi e sacrosanti diritti. Le decisioni dell’Agcom potrebbero finalmente aprire uno spiraglio di luce nel mercato della televisione digitale terrestre, un primo passo verso l’apertura ai principi dettati sia dalla legislazione interna che dall’Unione Europea”. Resta da vedere cosa ne pensa Cielo, che difficilmente concorderà sugli intendimenti di Retecapri.