Dopo gli annunci a vuoto dei mesi scorsi, Agcom sarebbe pronta ad esaminare compiutamente la controversa vicenda dei logical channel numbers (LCN), cioè la numerazione automatica dei decoder DTT che tanta confusione ha creato tra gli utenti, danneggiando (secondo alcuni irrimediabilmente) la presintonizzazione delle tv locali.
L’Autorità di Calabrò, munita degli invocati poteri per intervenire sulla questione, grazie a quanto previsto dal D. Lgs. 44/2010 (cd. Decreto Romani), potrà finalmente procedere nella stesura del piano di numerazione automatico dei canali della televisione digitale terrestre, in chiaro e a pagamento, col fine di assicurare nei confronti di tutti gli operatori ”condizioni eque, trasparenti e non discriminatorie”. Il Decreto Romani, che ha coperto un devastante vuoto normativo che ha fatto la fortuna, in un momento di delicatissima transizione tecnologica, dei big player (le prime 6 posizioni non sono state oggetto di contestazione, mentre dalla 7^ in poi, ed in particolare dalla n. 9, si sono registrati centinaia di conflitti di attribuzione), consentirà all’organo di garanzia di procedere con un proprio Regolamento a dettare le modalita’ di attribuzione dei numeri ai content provider in tecnica digitale terrestre, sulla base di criteri gia’ indicati, a cominciare dalla garanzia della semplicita’ d’uso del sistema, al rispetto delle abitudini e preferenze degli utenti. Una volta disponibile il Regolamento, su cui l’Autorita’ presumibilmente indira’ una consultazione pubblica, la palla passerà al dipartimento Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo economico, che potrà attribuire con apposito provvedimento le numerazioni agli operatori. Un intervento che però, secondo gran parte delle tv locali, arriva troppo tardi, quando i telespettatori sono già scappati dai recinti dei telecomandi. (A.M. per NL)