Sul corso degli switch-off in atto sul territorio nazionale, molto sta incidendo la vicenda della Logical Channel Numbering (LCN), "la cui mancata regolamentazione sta consentendo ai big nazionali di posizionarsi tra le prime venti numerazioni a discapito delle tv nazionali indipendenti e di quelle locali".
Inizia così il comunicato odierno del CNT-TPD, l’associazione di emittenti locali e nazionali indipendenti che si è posta di traverso nei confronti della proposta di regolamentazione sulle numerazioni digitali avanzata da DGTVi. Proprio alcuni giorni fa l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) aveva aperto un’istruttoria per valutare la proposta avanzata dall’associazione DGTvi, cui aderiscono i maggiori player nazionali ed una parte delle emittenti locali. Riguardo tale iniziativa il CNT-TPD, come anche ReteCapri (emittente nazionale indipendente che aderisce all’associazione), "aveva rilevato alcuni presupposti che non garantivano il rispetto della libera concorrenza". Per questo, dopo averlo prennunciato, in data 1/12/2009 il CNT-TPD ha presentato una propria proposta all’Agcom recante ”Misure urgenti di regolamentazione della funzione di ordinamento automatico dei programmi nelle piattaforme televisive digitali terrestri”. "A differenza della DGTVi, la proposta è stata elaborata accuratamente per rispettare pienamente i criteri di equità, trasparenza e non discriminazione, così come espressamente indicato in tutti gli atti dell’Agcom in accoglimento dell’indicazione e delle direttive a livello comunitario", precisa CNT-TPD. Il principio fondamentale dell’ipotesi di ordinamento automatico dei canali è quello di utilizzare la numerazione a tre cifre partendo da 100 e così con le utenze successive (200, 300, 400), evitando pericoli di disparità di trattamento come nel caso delle altre ipotesi di numerazione proposte, ed analogie sicuramente apprezzabili sotto il profilo funzionale, con la collaudata numerazione utilizzata dalla televisione satellitare. In particolare il piano proposto da CNT-TPD è organizzato per tipologie di programmi sulla base del codice della numerazione:
1 programmi generalisti e mini generalisti
2 programmi tematici-sport
3 programmi tematici-cinema
4 programmi a pagamento
5 programmi tematici-informazione
6 programmi tematici-bambini e ragazzi
7x (x=0-4) programmi tematici-musica e radio
7x (x=5-9) riservato per esigenze future
8x (x=0-4) programmi tematici-televendite
8x (x=5-9) riservato per esigenze future
9 riservato per esigenze future
Secondo il piano, la posizione delle emittenti nazionali, così come quelle delle locali, devono rispettare la programmazione o comunque la tipologia che teneva nell’analogico e non possono cedere la posizione ad altri canali anche se provenienti dallo stesso multiplex. La soluzione prospettata consente un confronto con la piattaforma satellitare attualmente operante e dovrebbe essere facilissimo ripetere la stessa numerazione tra televisioni digitale satellitare (TDS) e televisione digitale terrestre (DTT). Le disposizioni del piano, inoltre, non introducono limitazioni al diritto di ciascun utente a riordinare a piacimento i programmi offerti, così come disposto dall’art. 29-bis, comma 10, dell’allegato 1 alla delibera Agcom n. 109/07/CONS e successive modificazioni e integrazioni. Anche per quanto riguarda le numerazioni riservate alla diffusione dei programmi di servizio la numerazione è a tre cifre secondo la struttura HKJ con H=1-9 e K-J=0. La proposta, aperta ovviamente alla discussione di tutti gli operatori e delle associazioni, è stata inviata per conoscenza anche al Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento per le Comunicazioni, alla Commissione Europea – Direzione per la Concorrenza e Direzione Società dell’Informazione e Mezzi di Comunicazione, all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato – Direzione Generale per la Concorrenza. Intanto, il CNT-TPD domani, giovedì 3 dicembre alle ore 10.30, è stato convocato presso l’Antitrust per un audizione riguardante la segnalazione inviata alle istituzioni di settore nazionali e comunitarie in merito alla proposta della DGTVi ritenuta pericolosa per la libera concorrenza. E’ probabile che a questo punto Agcom, acquisita anche tale proposta di regolamentazione, disponga una consultazione pubblica sulla vicenda LCN.