In questi giorni si sta ripetendo quel che accadde nelle settimane precedenti al 23 ottobre 1990, ultima data per la presentazione delle domande per l’ottenimento delle concessioni radiotelevisive ex L. 223/1990 (cd. Legge Mammì).
Infatti, alla notizia della prossima apertura dei tavoli tecnici per l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze DTT nel nord Italia, ed in particolare nell’area tecnica 3 (Piemonte orientale e Lombardia), si è di colpo infiammato il mercato del trading delle frequenze, ovviamente orientato a perfezionare le coperture delle reti locali per il raggiungimento della dimensione ritenuta ideale prima della chiusura dei giochi. Così, chi ha coperture semiregionali punta al completamento; chi ha deficit di servizio sul bacino a cui punta cerca di sanarli e chi, invece, non ha speranza di raggiungere le soglie ideali per restare sul mercato con dignità tecnica e commerciale preferisce ridurre la propria illuminazione, magari nella speranza di monetizzare la dotazione tecnica, almeno finché ciò è possibile. Va però detto che, anche in considerazione della pessima salute economico-finanziaria delle tv locali, per la più parte, le intense negoziazioni di questi giorni riguardano scambi di impianti, non raramente tra emittenti interregionali che devono velocemente uniformare la propria copertura e tv interprovinciali che mirano al salto dimensionale.