"Vi scrivo per porre l’attenzione su un problema comune alla maggioranza della popolazione trentina da quando si è completato il passaggio dall’analogico al digitale. Come potete leggere anche sul giornale locale "Il trentino" dal giorno dello switch-off i 3 canali RAI principali sono stati oscurati e non sono più ricevibili dalla maggior parte degli utenti (si fa riferimento a Rovereto, ndr).
Abbiamo provato a chiamare sia il numero verde del ministero, sia la RAI direttamente, ricevendo come uniche soluzioni la continua risintonizzazione dei decoder, cambiando nazione, fintanto che i canali RAI non appariranno assicurando invece che non ci sarebbe stato bisogno di interventi sulle antenne, in quanto la situazione era momentanea". Inizia così una email giunta oggi in redazione a riguardo della migrazione digitale trentina che il MSE-Com ed i principali player vorrebbero avvenuta in maniera "indolore". Sul punto, come si ricorderà, è stato denunciato un atteggiamento di scarsa copertura mediatica dei disagi che stanno subendo molti utenti RAI della Provincia Autonoma di Trento. "Oggi si scopre che il problema invece sono proprio le antenne e a quanto pare ci sarà bisogno di intervenire singolarmente, con costi di circa €300.00, che ovviamente graveranno sugli utenti stessi – continua la comunicazione, richiamando alcune considerazioni già esposte su queste pagine – Non c’è bisogno di spiegare quanto questa situazione crei disagio, soprattutto trattandosi di un servizio pubblico che pubblicizzava il passaggio come "facile e senza spese" e per il quale si paga un canone annuo (che viste le circostanze dubito verrà pagato)". Si chiede retoricamente il mittente: "Vorrei sapere pertanto se vi è possibilità che le spese necessarie per ricevere un servizio pubblico verranno sostenute dalla RAI stessa, viste le false promesse fatte precedentemente allo switch-off". Voi che ne dite? ([email protected])