"A noi non hanno regalato niente, in passato abbiamo comprato le frequenze, e investito un miliardo, con l’obbligo Antitrust di dare il 40% agli altri. Anche con il beauty contest dovremo restituire un multiplex che abbiamo comprato, a dimostrazione che non ci hanno regalato mai niente".
La dichiarazione e del presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri (foto), che (ancora una volta) ha reagito alle diffuse accuse di presunti favoritismi adottati dal governo nella definizione delle procedure per l’attribuzione del dividendo digitale interno (6 multiplexer nazionali). Sotto accusa da più parti è, in particolare, la decisione del Governo Berlusconi di assegnare le preziose frequenze tv DTT attraverso una gara non competitiva (cd. "beauty contest") che non comporta esborso alcuno per i partecipanti, rinunciando ad introiti che, se parametrati con i risultati della gara per il dividendo esterno (canali 61-69 UHF ed altre frequenze disponibili), avrebbero portato nelle casse dello Stato una somma tra i 2 e i 4 mld di euro (secondo alcuni addirittura 6). Procedure che, per Confalonieri, non sarebbero però paragonabili, perché gli operatori telefonici "con le frequenze ci costruiscono un business", mentre i player tv con le frequenze devono "assicurare programmi, contenuti e raccolta pubblicitaria". (M.L. per NL)