Da allora, entro i successivi sei mesi, potranno essere riattivati gli stessi impianti sintonizzati sulle nuove frequenze numeriche assegnate a soggetti pubblici e privati aventi titolo.
In prima battuta avrà luogo, pertanto, la mera conversione della consistenza impiantistica esistente; poi si potranno sfruttare le opportunità di ottimizzazione attraverso le soluzioni dei "siti equivalenti" e della compensazione della diffusione attraverso impianti integrativi, ove tecnicamente possibile. Tutto pare pronto e non dovrebbero esserci sorprese: il MSE-Com dovrebbe aver sedato gli animi degli editori inquieti a vario titolo (non molti, invero), rivelando – è giusto riconoscerlo – una certa comprensione e flessibilità nella gestione della delicatissima transizione. E, sempre a riguardo del MSE-Com, è atteso un dispiegamento notevole di mezzi dell’Ispettorato territoriale per il Piemonte, opportunamente potenziato per il periodo dello switch-off con una iniezione temporanea di risorse di supporto, per accertare gli spegnimenti e le (eventuali) attivazioni digitali nei sottobacini principali dell’area tecnica 1. Come nei precedenti casi (Sardegna e Val d’Aosta) la task-force centrale del MSE-Com e della Fondazione Bordoni studierà da vicino l’epocale evento, pronta ad intervenire in caso di occorrenza. Se quindi sul piano amministrativo la situazione parrebbe sotto controllo, va registrato come non si siano affatto sopite le polemiche a riguardo del rischio black-out delle aree secondarie (cd. "valli laterali"), dove lo spegnimento degli impianti ex art. 30 D. Lgs 177/2005 potrebbe determinare l’oscuramento di interi bacini di utenza remoti. RAI, principale chiamata in causa a riguardo (visto l’obbligo derivante dalla qualifica di servizio di pubblico), ha fatto sapere, per tramite di Giancarlo Leone, vice direttore generale con delega al digitale, di avere "le carte in regola". La dichiarazione è stata rilasciata a margine della partecipazione, con il vice ministro del MSE Paolo Romani, ad un convegno nell’ambito del Prix Italia a Torino. "La Rai – ha detto Leone – con i suoi impianti e’ a posto e si presenta all’appuntamento in regola per la ricezione del segnale. Nessuno può prendersela con noi per questioni relative ad autorizzazioni”. “Ad ogni modo – ha concluso il vice direttore generale – "riteniamo che il problema sarà risolto nel giro di poche ore". Sul fronte delle private (locali e nazionali minori) è attesa invece un’attivazione progressiva degli impianti digitali, soprattutto nelle aree secondarie, in considerazione dei grandi investimenti che gli editori dovranno affrontare in solitudine, stante il totale disinteresse mostrato dalla Regione Piemonte, il cui presidente Mercedes Bresso è anche al centro di dure polemiche sulla mancata fornitura di informazioni utili all’utenza per la migrazione tecnologica.
(foto TG4 Telecupole – Cuneo)