Le emittenti locali non ci stanno: non vogliono pagare il conto del caos che in queste ore si sta registrando in sede di attribuzione dei diritti d’uso delle frequenze digitali nell’Area Tecnica 3.
Questione logical channel number a parte (pare che al MSE-Com in serata si stesse discutendo ancora dei raggruppamenti di numerazioni), gli operatori di rete locali sono sul piede di guerra e anticipano esposti alla magistratura penale e ricorsi a pioggia ai giudici amministrativi. "L’assegnazione delle frequenze è stata affidata all’arbitrio del Ministero", determinando così una sorta di “trattativa privata” con la Divisione Tecnica del Ministero" – denuncia il Comitato Radio Tv Locali di Milano – col risultato che "alcune emittenti “fortunate” con i numeri sembra abbiano vinto al Lotto, ricevendo bellissime frequenze canalizzate nei centralini e, in alcuni casi, che potranno finanche trasmettere da siti nei quali non si erano mai viste prima". Altre "sfortunate" ("La maggior parte", per il CRTL) "si sono viste assegnare frequenze condivise con altri nello stesso bacino d’utenza; come dire, il nulla!". "Ci sono casi di storiche emittenti locali – continua la nota del CRTL – che hanno speso negli anni montagne di quattrini per canalizzare nei centralini televisivi le frequenze da loro esercite e che si sono viste assegnare frequenze non canalizzate, azzerando di fatto le possibilità di farsi ricevere dall’utenza consolidata da decenni. Esaminando a fondo queste assegnazioni sorgono seri dubbi sulla regolarità e sulla trasparenza delle procedure, che il nostro Comitato non esiterà a denunciare agli organi civili e penali competenti". "Le frequenze costituiscono per le emittenti televisive veri e propri beni aziendali e le Tv Locali (ma non tutte!) si sono trovate ad essere penalizzate addirittura con frequenze praticamente inutilizzabili", insiste l’ente milanese, che si chiede: "Vista l’importanza del valore delle frequenze, perché non si sono fatte delle graduatorie con dei parametri valutativi (…) sulle frequenze che sugli aventi diritto e non è stato fatto un regolare bando di assegnazione sia per le frequenze da dare alle emittenti nazionali che alle locali? Perché condurre “trattative private"? Perché assegnare le frequenze alle TV locali il giorno lavorativo prima dello switch off?", conclude il comunicato del CRTL. La sensazione è che la questione delle assegnazioni frequenziali dell’AT3 ci terrà impegnati – a vario titolo – per molto, molto tempo.