Fino ad ora nessuna fase di switch-over ha provocato particolari problemi. Ma in Campania, dove esso è atteso per il 14 ottobre, la cosa potrebbe essere diversa.
Già, perché quella è una delle terre radioelettriche più complesse del panorama italiano. E non certo per l’orografia, bensì per il numero di impianti funzionanti (diversi dei quali notoriamente irregolari), per la scarsa efficienza del locale Ispettorato Territoriale del MSE-Comunicazioni, per l’elevato numero di operatori presenti e per molti altri piccoli e grandi motivi. C’è di buono che, lì, a differenza che in Piemonte (dove si è finalmente concluso, non in maniera indolore, lo switch-off, come avremo modo di leggere presto in altro articolo), la Regione si è dimostrata particolarmente attiva e foriera di aiuti e di informazioni di supporto. Lo dimostra, tra le molte altre cose, il sito dedicato alla migrazione "Digitale terrestre in Campania", che informa che "Nelle province di Napoli, Caserta e Salerno dal 14 ottobre Rai 2 e Rete 4 trasmetteranno esclusivamente in digitale nei comuni interessati" e che "Dal 1 al 16 dicembre si completerà il passaggio di tutti gli altri canali sull’intero territorio della Campania". Il portale è ricco di informazioni sulla tecnologia numerica, sulla tempistica delle fasi di switch-over e switch-off, sulla normativa, sul prezzario delle installazioni (utilissimo per evitare truffe agli utenti meno preparati sul piano tecnico). Un esempio di attenzione all’evento che si auspica che sia seguito dalle altre regioni chiamate al traghettamento televisivo, per evitare il pianto coccodrillesco piemontese.