"Sul fronte della numerazione LCN (Logical Channel Numberig), battaglia che il CNT-TPD sta portando avanti con rigore, qualcosa comincia a muoversi".
Lo comunica oggi l’associazione a cui fa riferimento principalmente l’operatore di rete nazionale Retecapri, precisando che "La segnalazione inviata dall’associazione alle varie istituzioni competenti, nazionali e comunitarie, in merito alla proposta di attribuzione delle posizioni sul decoder avanzata dalla DGTVi (associazione per il dtt che non rappresenta tutti gli operatori in campo, ma solo i più forti, come Rai e Mediaset) e che a giudizio del CNT-TPD ravvisava un assoluta discriminazione nei confronti degli operatori non facenti parte di essa, ha trovato il primo riscontro". L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, infatti, ha comunicato che ha inoltrato la segnalazione alla Direzione Comunicazioni della Direzione Generale per la Concorrenza per avviare la verifica dei fatti segnalati circa un’eventuale violazione alle disposizioni di cui alla legge 10/10/90 n. 287. In buona sostanza il CNT-TPD segnalava “possibili comportamenti anticompetitivi nel mercato italiano dell’emittenza televisiva” in merito alla gestione della LCN. A tal fine, la Direzione Comunicazioni dell’Autorità, a firma della responsabile dott.ssa Laura Grenga, ha invitato il CNT-TPD per il giorno 3 dicembre p.v. alle ore 10.30 presso i propri uffici per un’audizione. Sulla questione, l’associazione ricorda che "anche l’emittente nazionale indipendente ReteCapri, che aderisce al CNT-TPD, aveva avviato azioni a tutela dei propri interessi inviando comunicazione all’Agcom invitandola a respingere la proposta avanzata dalla DGTVi". Il CNT-TPD "non si ferma e resta in attesa di ulteriori riscontri, come quello da parte dell’Agcom e della Commissione UE, anch’esse destinatarie della segnalazione", chiude il comunicato.