Non sarà tollerato alcun "regalo" verso nessun editore nella gestione della piattaforma digitale terrestre, che entro fine anno avrà raggiunto una penetrazione dell’85%.
A dirlo oggi è il presidente di DGTVi, Andrea Ambrogetti, senza mai però nominare direttamente Sky, la tv satellitare della News Corp di Rupert Murdoch, che ha chiesto alla Commissione Ue di poter accedere al digitale prima della data pattuita per fine 2011 e partecipare così alla prossima gara per nuove frequenze. Nel 2003 a News Corp è stato vietata la possibilità di operare al di fuori del mercato satellitare per questioni di antitrust fino al 31 dicembre 2011. "Sia ben chiara una cosa: non sarà tollerato nessun regalo di nessun tipo a chicchessia. Nessun regalo. Né in terra né, soprattutto, in cielo", ha detto Ambrogetti, nel suo intervento alla quinta conferenza nazionale sulla tv digitale terrestre a Milano, dicendosi poi certo che l’Ue saprà valutare per il meglio. "Realizzare questo processo, raggiungere questi risultati non è stato facile. Ci sono voluti investimenti, energie, intelligenze. Adesso che il duro lavoro è stato fatto, adesso che l’Italia è digitale, che nessuno si illuda di presentarsi pretendendo di accedere a questo sistema e di godere, per di più secondo lui gratis, dei benefici che altri, con investimenti ingenti e per lunghi anni, hanno costruito", ha sottolineato. "Lo abbiamo detto a Bruxelles e lo ripetiamo: competizione e concorrenza sì, ma a parità di regole e di condizioni. Ma lo sa la Commissione Europea che mentre autorizza il monopolista pay a effettuare offerte free sul digitale terrestre è vietato a TivùSat di fare offerte pay sul satellite?", ha aggiunto. "E’ consapevole il commissario per la Concorrenza che le sue decisioni rischiano di snaturare completamente la gara per l’assegnazione delle frequenze che la stessa Europa ha voluto discriminando i piccoli e i nuovi operatori e proprio in nome dell’apertura del mercato consegnarle invece clamorosamente ad un monopolista? Ci batteremo e continueremo a farlo perché nessuno possa accedere all’attribuzione di frequenze senza rispettare gli investimenti realizzati da tutti". Sul tema in mattinata si è espresso anche il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, sostenendo che "quelli di Sky tentano di opporsi alla concorrenza". "Vogliono un po’ di cose che sono al di là di quello che è giusto", ha detto a margine del convegno Confalonieri. "Loro hanno una piattaforma chiusa, mentre la piattaforma digitale terrestre è aperta a tutti. Loro vorrebbero entrare da questa parte. E’ chiaro che poi ci devono essere i regolatori che devono fare i vigili". (Reuters)