Sostanzialmente sulla base delle stesse motivazioni esposte nell’articolo della scorsa settimana di questo periodico, la Federazione Radio Televisione ha preso posizione sulla disattenzione delle istituzioni verso la radio digitale, palesemente sacrificata agli interessi del DVB-T.
Scrive infatti la FRT: "Il clima di moderata euforia creato dalle dichiarazioni del Vice Ministro On. Romani, che aveva annunciato (giugno 2009) la liberazione del canale 13, su concessione del Ministero della Difesa, per consentire la sperimentazione digitale ad un gran numero di Radio, è presto sfumato poiché il canale 13 è risultato non utilizzabile su tutto il territorio nazionale a causa di interferenze su emissioni di vari servizi anche dello stesso Ministero della Difesa. In data 7 agosto il Dipartimento Comunicazioni ha revocato le precedenti attribuzioni confermando l’utilizzo di solo due blocchi il 13E e il 13F, assolutamente insufficienti per una sperimentazione, anche parziale, di tutta la radiofonia, per cui il tutto è finito in una umiliante perdita di tempo!. Inoltre, con provvedimento datato 29 luglio 2009, l’AGCOM ha indetto una “Consultazione pubblica sullo schema di provvedimento relativo alle procedure per l’assegnazione delle frequenze disponibili in banda televisiva per sistemi di radio diffusione digitale terrestre e misure atte a garantire condizioni di effettiva concorrenza”, di fatto creando i presupposti per rendere indisponibili le frequenze in banda VHF III per la radiofonia assegnati ad essa dalla Conferenza di Ginevra 2006 e dal Piano Nazionale di Ripartizione delle frequenze. Il provvedimento in questione, escludendo le radio, non soltanto è in contrasto con la normativa europea ed italiana, ma anche con la finalizzazione dei lavori in corso al tavolo tecnico, presso l’AGCOM, durante i quali era emersa la unanime necessità per tutto il mondo radiofonico di avere assegnati almeno 14 blocchi in banda III per l’avvio generalizzato del digitale, con la conseguente elaborazione del nuovo Regolamento. A fronte di questa grave situazione i Consorzi C.R.DAB ed EURODAB hanno presentato formale diffida all’AGCOM al fine di apportare con immediatezza sostanziali emendamenti al provvedimento, riservandosi ogni azione, in ogni sede nazionale ed internazionale, a tutela dei propri sacrosanti diritti soggettivi ed interessi legittimi".