“Dopo tre mesi di letture maledette Fantozzi vide la verità, e si turbò leggermente, o meglio, s’incazzò come una bestia!”.
E’ stato generalmente questo lo stato d’animo di molti piccoli editori tv locali dell’AT3 misurato dopo aver esaminato l’allegato tecnico del provvedimento ministeriale di assegnazione dei diritti d’uso ricevuto in questi giorni ed aver avuto contezza di quelli altrui. E, francamente, non si può dar loro torto: per far spazio a tutti, molte emittenti locali sono state pesantemente penalizzate, con attribuzioni frequenziali determinanti una forte riduzione delle potenzialità tecniche attuali. Generalmente ciò discende dall’attribuzione di frequenze da impiegare da siti assolutamente incoerenti con le direzioni delle antenne dell’utenza, oppure da bacini deformati dalla presenza di impianti isocanale di altri soggetti. E, ad aggravare il quadro, il fatto che si sia in procinto di migrare senza nemmeno l’attribuzione dei logical channel number, che avrebbe dovuto precedere di 15 giorni quella delle frequenze. Non stupisce, quindi, che siano immediatamente stati annunciati decine e decine di ricorsi al TAR, al quale si chiederà di annullare o riformare le determinazioni ministeriali, col rischio che la stabilità del quadro radioelettrico digitale sarà raggiunta chissà quando.