Digital Media Receiver, un flop?

I ricevitori digitali si confermano mercato di nicchia: nel 2007 solo 14 mila pezzi in tutta Italia


Digitando “digital media receiver” nell’apposita barra di ricerca di eBay (www.ebay.it), si ottengono al massimo una decina di risultati che raffigurano prodotti presumibilmente abbandonati a se stessi, raramente visitati (nel senso telematico del termine) e, a quanto pare, mai venduti (o meglio, trattandosi di eBay, nessuno avrebbe mai fatto un’offerta per acquistarli). Il commercio elettronico via web non è sicuramente la fonte più autorevole per discutere la faccenda, ma il successo di cui sembra godere illimitatamente potrebbe bastare a centrare il punto della questione: il matrimonio del secolo, quello tra computer e tv, forse non sarà mai celebrato. Sono anni ormai che si cercano soluzioni per unificare la gestione dei media dei due supporti, ma nessuno sembra aver ancora trovato la formula vincente. Il Corriere della Sera di oggi ha scelto l’espressione “la scatola vuota” per descrivere il crescente flop dei suddetti digital media receiver, apparecchi dotati di una memoria interna e di un’interfaccia con la rete (spesso in versione wireless, ndr) che permettono di visualizzare sulla tv tutti i contenuti archiviati nel proprio pc, attraverso l’utilizzo di un comunissimo telecomando. Ma nonostante l’utilizzo di questi strumenti sia dichiaratamente semplice e piuttosto intuitivo, la massa degli acquirenti tecnologici continua a dimostrarsi davvero poco interessata: a confermarlo sono i dati delle vendite che denigrano i digital media receiver a prodotti di un mercato di nicchia. Lo stesso Steve Jobs di Apple avrebbe ammesso, al Wall Street Journal, che i tre principali settori del suo business sono computer, musica e telefonia; la tv, al contrario, non può che essere destinata alla categoria “hobby”, proprio a causa del mancato mercato. Mouse e tastiere non perdono il primato acquisito in un paio di decenni ed è ragionevole notare come comunque, i ricevitori digitali, potessero acquisire senso (pur sempre limitatamente agli interessi dell’utente) quando i computer erano relegati fisicamente ad una postazione, casalinga o lavorativa, fissa. Con l’avvento dei pc portatili determinate necessità sono venute meno e il connubio sperato potrebbe non ottenere mai il successo auspicato. (Marco Menoncello per NL)

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