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New York (USA) – International Telecommunication Union, agenzia speciale delle Nazioni Unite per la diffusione e lo sviluppo delle tecnologie ICT, ha presentato un rapporto sul divario digitale tra i paesi largamente informatizzati ed i paesi più poveri del pianeta. La metà dei 50 paesi identificati come “poveri” dall’ONU ha raggiunto un livello considerato soddisfacente di teledensità, calcolata in base alla penetrazione della telefonia mobile e di altri apparecchi di comunicazione.
Ed è proprio la telefonia mobile a trainare la riscossa dei paesi meno fortunati. “Il settore cresce in maniera considerevole”, ha dichiarato Cosma Zavazava, direttore dell’ufficio ITU per i paesi in via di sviluppo, “ed abbiamo registrato una crescita annuale dell’82% nel periodo di riferimento 2000-2005”. Le linee fisse continuano a crescere a ritmi lenti, spesso ostacolate dall’asprezza delle zone rurali di certi paesi: in questo caso, l’incremento annuale è pari al 12%.
Alcuni paesi hanno raggiunto indici di crescita da record. Il bacino utenti del Congo cresce del 184% all’anno, quello del Sudan del 139%. Oltre il 90% degli abbonati telefonici nei paesi poveri, secondo il rapporto, utilizza schede prepagate. Il vertiginoso aumento degli utenti di telefonia mobile ha acceso l’entusiasmo degli osservatori ITU, che già aspettano effetti positivi per le economie dei paesi presi in esame. “C’è un entusiasmo quasi incredibile da parte dei paesi emergenti”, ha detto Zavazava, perché “uscire dal divario digitale significa entrare a far parte della società dell’informazione e dell’accesso universale”.
Anche Internet prende piede, sebbene la crescita non sia particolarmente brillante. Alcuni paesi hanno superato un indice di penetrazione del 5%, uno degli obiettivi del programma d’assistenza ITU per il Terzo Mondo. Una fetta pari al 5,4% della popolazione di Maldive, Capo Verde, Togo e Senegal ha finalmente accesso alla Rete. La quasi totalità degli abbonamenti Internet, specialmente in Senegal e nelle Maldive, utilizza connessioni a banda larga.
I più grandi ostacoli che Internet incontra nei paesi in via di sviluppo sono tre: il costo delle strutture di comunicazione con il resto del Mondo, come dorsali internazionali e cablature; situazioni politiche locali spesso traballanti, che tengono alla larga gli investitori; scarsa cooperazione tra organismi nazionali e transnazionali. Nei prossimi cinque anni, ITU rafforzerà la propria azione assistenziale nei confronti dei paesi poveri: a livello politico, promuovendo lo sviluppo di policy appropriate all’industria ICT, così come a livello economico, grazie a finanziamenti mirati.
Tommaso Lombardi