Diffamare via Facebook può costare caro: per il Tribunale di Monza anche quindicimila euro

Condannato dal Tribunale di Monza a pagare alla vittima quindicimila euro a titolo di danni per un messaggio offensivo. Una relazione sentimentale davvero finita male.

Nel caso di specie, una giovane conveniva davanti al Tribunale il suo ex fidanzato, conosciuto sul noto social network Facebook, a causa di un messaggio offensivo scrittole dallo stesso. In questo messaggio il convenuto insultava la ragazza per una forma di strabismo che la affliggeva e per i suoi, a dire del giovane, “gusti” sessuali. Tale messaggio offendeva gravemente la reputazione dell’attrice, e per questo venivano inizialmente chiesti ventiseimila euro a titolo di “danno morale soggettivo o , comunque di danno non patrimoniale”. E’ fatto notorio che il danno non patrimoniale è definito dall’art. 2059 c.c., ai sensi del quale esso può essere risarcito soltanto nei casi previsti dalla legge, ed in particolare solamente alle ipotesi di reato, come affermato dall’art. 185 c.p. Questo orientamento è però stato superato dalla Corte Costituzionale con una sentenza del 2003, in cui ha affermato che il ristoro del danno non patrimoniale sofferto debba essere risarcito ogni volta che vengano lesi dei valori che abbiano rilievo costituzionale. In particolare, in questo caso, è stata evidenziato, nei limiti delle richieste di parte attrice, soltanto il danno morale soggettivo, quale “transeunte turbamento dello stato d’animo della vittima”, ovvero quale corrispettivo per le sofferenze patite dalla vittima danneggiata dal comportamento del convenuto, a prescindere dalla rilevanza di detto comportamento dal punto di vista penale, che in questo particolare caso si sarebbe potuto far rientrare facilmente negli artt. 594 e 595 c.p. (ingiuria e diffamazione), se si considera il fatto che si tratta di un contesto pubblico o comunque conosciuto da un numero elevato di persone. Per queste ragioni, come già accennato, il Giudicante liquidava l’importante somma di quindicimila euro in favore della giovane attrice. Quindi, attenzione ai litigi e agli scherzi via web. Perché si possono pagare davvero cari. (P.T. per NL)

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