Problemucci e problemoni per Mister Murdoch che, alla veneranda età di ottantuno anni, dopo decenni passati a guadagnarsi l’appellativo di “squalo”, sta vedendo il proprio impero vivere un momento molto difficile.
Il terremoto giudiziario che la scorsa estate aveva portato alla chiusura di “News of the Week” era, a quanto pare, solo l’antipasto di ciò che sta accadendo ora. Nelle ultime settimane, infatti, un’altra ondata di arresti ha decapitato buona parte delle alte sfere del “Sun”, altra istituzione d’oltremanica da tempo nelle mani del tycoon australiano. L’operazione è la stessa che la scorsa estate aveva riguardato “News of the Week”, vale a dire Operation Elvender e riguarda l’utilizzo di intercettazioni illegali. Sono già dieci i giornalisti del “Sun” arrestati nell’ambito di questa inchiesta, accompagnati da poliziotti, un impiegato del Ministero della Difesa e un membro delle forze armate. Tra questi, tutti con incarichi prestigiosi, spiccano i nomi del direttore editoriale Graham Dudman e del vicedirettore Geoff Webster, quest’ultimo arrestato ieri mattina insieme al photo editor John Edwards,all’inviato John Kay, al capo corrispondente estero Nick Parker e al giornalista John Sturgis. Cosa accadrà ora al “Sun”? Murdoch sarà costretto a chiuderlo, così come è accaduto pochi mesi fa con “News of the Week”, che ha salutato il suo pubblico dopo 168 anni di attività ininterrotta? È ancora presto per dirlo, intanto sul sito del “Guardian” rivelano che il capo di News Corp. starebbe volando in Inghilterra per calmare le acque nella concitata redazione del”Sun” e magari rassicurare gli investitori. I quali, però, non si sono lasciati spaventare troppo dai fatti della scorsa estate, a quanto pare. Lo dimostra il fatto che il titolo della News Corp. è ancora saldo e i suoi profitti continuano a crescere, nonostante il terribile colpo subito dalla sua immagine. Se, però, deontologicamente questa è sempre stata discutibile e discussa, a livello di fiuto per gli affari Murdoch è pressoché imbattibile. Ma, a volte, anche gli squali toppano. È il caso, pare, di uno degli ultimi grandi investimenti della News Corp.: il quotidiano solo per iPad “Daily”. Un anno fa la News Corp. aveva investito 30 milioni di dollari in questo progetto che, secondo le parole di Murdoch, non sarebbe stato profittevole sinché non avesse raggiunto i 500 mila abbonati. Nell’arco di dodici mesi centomila persone hanno sottoscritto l’abbonamento – che costa 39,99 dollari l’anno o 99 centesimi la settimana -, quindi non un numero trascendentale. Considerato che l’iPad è uno strumento in grossissima espansione ma non ancora di massa, non c’è da fare allarmismi. Soltanto che la grande rivoluzione annunciata, in realtà, va molto più a rilento di quanto ci si aspettasse in casa Murdoch. Di questo passo il break even point sarà raggiunto nel 2015. Se alla fine, però, lo squalo dovesse avere ragione e la sua creazione diventasse un fenomeno di massa, questo rappresenterebbe con ogni probabilità l’avvio del tanto preconizzato addio alla carta stampata. C’era chi lo annunciava già oltre un decennio or sono, e all’epoca l’iPad neanche esisteva. Per il momento, però, Murdoch dovrà restare ad aspettare e magari occuparsi di rassicurare i suoi al “Sun”. (G.M. per NL)