“Sono in piena sintonia con la Commissaria europea Viviane Reding” ha dichiarato il Presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Corrado Calabrò (foto).
Nel nostro colloquio di ieri con la Commissaria Reding ci siamo soffermati anche su quest’ipotesi di un’Autorità europea indipendente nelle comunicazioni. Si tratta di un’ipotesi che io ho già avanzato nel febbraio scorso e che ho ripreso nella mia relazione al Parlamento il 20 luglio di quest’anno.
La dimensione europea è la scala geografica e istituzionale più adeguata per tecnologie che forniscono servizi genuinamente transnazionali. In un momento in cui le imprese di questo settore -che, non dimentichiamolo, è il settore traente dell’economia europea- tendono ad internazionalizzarsi, è fondamentale ch’esse possano dimensionarsi in un bacino naturale, quello europeo, sottostando a regole il più possibile omogenee, senza ingiustificati particolarismi.
L’ipotesi di un Regolatore europeo, che lavori insieme con le Autorità nazionali indipendenti in un sistema simile a quello delle banche centrali, appare il più rispondente, perché salvaguarderebbe la qualificazione e l’esperienza, maturate sul campo, dei Regolatori nazionali e l’aderenza delle regole alle dinamiche di mercato nazionali, fornendo però nel contempo le linee-guida e gli indirizzi strategici alla cui stregua andrebbero coordinati i comportamenti delle singole Autorità, evitando distorsioni dell’ottica comune.
L’ipotesi di un’Autorità indipendente europea snella, sul modello della Banca centrale europea, avrebbe il vantaggio di evitare sovrapposizioni eteronome e burocratismi.