da Franco Abruzzo.it
Roma, 18 febbraio 2008. Un ”intervento radicale” sull’informazione. Lo assicura Antonio Di Pietro sul suo blog aggiungendo che questa è la ”proposta di programma di governo” dell’Idv. ”L’informazione ha bisogno di riforme, non di giudizi sommari. Tanto più dopo che anche questa legislatura si chiude senza alcun intervento sulle regole. I pronunciamenti delle autorità europee sulle storture del nostro sistema televisivo devono valere come linee-guida per l’azione”. Così il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Roberto Natale, interviene nel dibattito apertosi intorno alle dichiarazioni di Antonio Di Pietro sul sistema dell’informazione e dell’editoria
Si tratta di un intervento in quattro punti: il primo, una sola televisione pubblica senza pubblicità, pagata dal canone e sottratta all’influenza dei partiti; il secondo, l’esecuzione della sentenza europea su Europa 7 e lo spostamento di Rete 4 sul satellite. E poi, limite di una sola rete per i concessionari privati (come Mediaset) e abolizione dei finanziamenti pubblici all’editoria. (ANSA)
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Natale (Fnsi): “Sì alle riforme, no a giudizi sommari: la proposta di Di Pietro non convince”
”L’informazione ha bisogno di riforme, non di giudizi sommari. Tanto più dopo che anche questa legislatura si chiude senza alcun intervento sulle regole. I pronunciamenti delle autorita’ europee sulle storture del nostro sistema televisivo devono valere come linee-guida per l’azione”. Così il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Roberto Natale, interviene nel dibattito apertosi intorno alle dichiarazioni di Antonio Di Pietro sul sistema dell’informazione e dell’editoria.
“Ma non sembra convincente, nelle proposte dell’on. Di Pietro -sottolinea Natale- l’idea di ridurre Rai e Mediaset ad una sola rete ciascuna: l’obiettivo sacrosanto di superare il duopolio va reso compatibile con dimensioni idonee alla competizione, anche alla luce delle trasformazioni che indurra’ il passaggio al digitale terrestre”.
Per Natale, inoltre, “assolutamente non condivisibile e’ poi la proposta di abolire i finanziamenti pubblici all’editoria: in termini cosi’ indistinti, essa punisce allo stesso modo giornali-truffa e giornali veri, iniziative fatte solo per carpire denaro pubblico e testate di idee che meritano il sostegno necessario per affrontare il mercato. Non ci piacciono affatto i finanziamenti a pioggia e le erogazioni clientelari, e proprio per questo chiediamo da tempo nuove regole rigorose. Ma il sindacato dei giornalisti non ci sta a cavalcare l’ondata dell’antipolitica e a considerare solo e soltanto un furto ai danni della collettivita’ quel sostegno pubblico all’editoria che in Europa esiste ovunque”, conclude il presidente della Fnsi. (Adnkronos) – www.fnsi.it