Roma – Non c’è stata storia nella gara per l’assegnazione delle frequenze per il DVB-H in Germania. Ha stravinto T-Systems, costola di Deutsche Telekom, in grado – secondo la commissione federale – di soddisfare tutti i requisiti “tecnici e legali” necessari.
La Bundesrepublik seguirà dunque ciecamente i dettami della UE. DVB-H per tutti i tedeschi (o quasi): la scelta di T-System, che dal 2005 sperimenta questa tecnologia nell’area berlinese, appare dunque scontata, dicono gli esperti. In Italia, nonostante i tentativi di alcuni carrier wireless, la “mazzata” sul DVB-H è arrivata lo scorso luglio, quando la RAI ha dato una decisa sterzata verso T-DMB: si tratta di una tecnologia meno complessa e meno flessibile di DVB-H, che tuttavia dovrebbe garantire una minore spesa sul piano infrastrutturale.
A pesare su qualsiasi progetto, comunque, sono anche i tempi di messa in opera del servizio: T-Systems parla del 2008 come data di inizio dei lavori ad Hannover, in vista del CeBIT, e del 2015 come termine per la copertura del 90 per cento della popolazione, mentre per il T-DBM nei grandi centri urbani della penisola si parla di pochi mesi.
Inevitabile chiedersi quale sia la scelta che si rivelerà vincente. Tanto che c’è chi si domanda: ma nel 2015, il DVB-H esisterà ancora?
Luca Annunziata