E’ stato istituito il Catasto nazionale delle sorgenti dei campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici e delle zone territoriali interessate al fine di rilevare i livelli di campo presenti nell’ambiente.
La finalità è quella di coordinare i catasti regionali facilitando “le valutazione di impatto e la pianificazione di nuove sorgenti da parte delle Pubbliche Amministrazioni in fase di procedimenti autorizzativi”. Obbiettivo meritorio. Se non fosse che: 1) in molte regioni i catasti locali non sono (ancora) stati istituiti; 2) ove istituiti, i modelli organizzativi sono (molto) distanti da quello tracciato dal Catasto nazionale. Risultato (inevitabile): gli operatori che hanno già ottemperato alla regolarizzazione regionale dei propri impianti saranno, con ogni probabilità, chiamati ad aggiornare la documentazione trasmessa sulla base del nuovo layout (se va bene) o a rielaborarla integralmente (se va male). Sarà l’ennesima dimostrazione di come i processi di semplificazione governativa si traducono in sostanziale complicazione della vita dei cittadini.