L’anno scorso, nel mese di ottobre, Vodafone lanciò una massiccia campagna pubblicitaria con protagonisti Francesco Totti e Gennaro Gattuso: questi si dichiaravano pronti a “liberare” gli italiani dal cavo telefonico e, soprattutto, dal canone Telecom, con un servizio che avrebbe consentito di rispondere al cellulare anche con chiamate indirizzate al proprio numero fisso, con un risultato di reperibilità del 100%. Il servizio fu bloccato dall’Autorità giudiziaria, che accolse un ricorso presentato da Telecom Italia. Per le due compagnie di telefonia questo momento fu l’inizio di un periodo di spietata concorrenza. Oggi Agcom ha dato via libera ai servizi integrati, a condizione che l’utenza sia adeguatamente informata sul fronte dei prezzi.
Telecom e Vodafone, a partire da questo autunno, peraltro in tempo per il ricco periodo natalizio, potranno diffondere i nuovi servizi di telefonia, che daranno duplice vita allo stesso apparecchio telefonico: cordless dentro casa, gsm fuori. Telecom venderà “Unico”, un cellulare con il quale sarà possibile telefonare in gsm, tramite VoIP sulla linea casalinga, oppure guardare la tv con tecnologia HSDPA. Vodafone farà lo stesso con il piano “Vodafone Casa numero fisso”. Il servizio funziona così: qualsiasi chiamante, sia da telefonia fissa, sia da telefonia mobile, con assoluta trasparenza di costi (il chiamante pagherà sempre la tariffe come se chiamasse un telefono fisso anche dall’estero), digitando il numero fisso può raggiungere il mobile del cliente, se l’utente si trova nella zona casa. In questo primo caso il cliente utilizzerà il proprio mobile come estensione della rete domestica, come succede già per i telefoni cordless. Nel caso in cui il cliente si trovi invece fuori casa, oltre a poter ricevere regolarmente chiamate sul cellulare, potrà decidere di rispondere anche alle chiamate indirizzate al fisso, con l’opzione, a pagamento, di trasferimento di chiamata; in alternativa riceverà un sms gratuito con i dettagli della chiamata rifiutata.
L’Italia della comunicazione tra pochi mesi potrà usufruire di un servizio innovativo e rendersi reperibile al 100% e, se pensiamo alla quantità di telefoni presenti sul territorio nazionale, ci sono ottime probabilità che l’offerta abbia un successo indiscusso. Attualmente il nostro paese conta 40 milioni di telefoni cellulari e si colloca al primo posto per diffusione di apparecchi in Europa, al quinto nel mondo. Per quanto riguarda i telefoni fissi invece siamo al diciottesimo posto in Europa, trentatreesimo nel mondo. Inoltre nel 2006, il 76% delle quote di mercato era detenuto da Telecom (41%) e Vodafone (35%), cifra che potrebbe aumentare con la diffusione dei nuovi servizi. (M.M.)