Falsa partenza per il telefonino Lobster di Virgin Mobile, virtual operator che ha appena lanciato in Gran Bretagna un servizio basato su BT Movio, l’infrastruttura ibrida cellulare/broadcast. La “aragosta”, oltre a effettuare telefonate, dovrebber ricevere i programmi della Tv e del DAB. Un ricevitore DAB da tasca? E per giunta con funzionalità telefoniche? Wow. Peccato che secondo una recensione pacata ma delusa apparsa su Mobile User Experience, una testata online, Lobster non funzioni, o perlomeno non sia riuscito a ricevere una sola stazione televisiva o radiofonica digitale nel punto vendita Virgin presso il quale il recensore si era recato. Un bel flop. C’è una grande attesa sugli esiti commerciali della tecnologia voluta da BT per il suo nuovo modello di multimedialità mobile, basato non sullo standard DVB-H ma su IP-DAB, una versione potenziata del DAB compatibile con la trasmissione di contenuti video.
Il DAB inglese non entusiasma neppure il Media Guardian, che in un lungo pezzo ne critica la qualità complessiva. Del resto era risaputo, i codec utilizzati da Eureka 147 sono vecchi, ben lontani dai progressi degli ultimi anni. Non a caso si parla di sostituirlo con il DMB o con il DAB+ anche se la discussione è in corso perché chi ha il coraggio di mandare al macero gli attuali ricevitori? E a proposito di ricevitori, gli unici a mostrare un istituzionale ottimismo sono quelli del World DAB Forum. Secondo una indagine appena pubblicata, nel 2012 ci saranno 145 milioni di ricevitori DAB, il 75% dei quali in Europa. Se proprio vi interessa, al Broadband Forum di Parigi ho sentito di studi che “proiettano” 100 milioni di abbonati a servizi di IP TV (la televisione interattiva via Internet) nel mondo, entro fine 2010. E oggi quanti sarebbero? Circa 3 milioni: ne mancano solo 97. Proprio una bella fiction, la storia futura dei media digitali.