Tranquilli, lo switch-off di settembre si farà. Ma non sarà quello televisivo: a migrare sarà, con ogni probabilità, il governo Berlusconi, allo sbando dopo una convulsa settimana politica misurata anche nel settore televisivo.
Prima l’anticipazione che Paolo Romani sarebbe stato il nuovo ministro allo Sviluppo Economico. Seguita immediatamente dall’annuncio di una riflessione sul nominativo dopo il rilievo del Quirinale sull’opportunità dell’incarico (pare per via del passato da imprenditore nel settore delle tv private di Romani). Poi l’aggiornamento alla prossima settimana della riunione del CNID, dopo l’inconcludente sessione del 28 luglio sullo slittamento dello switch-off nel nord Italia a seguito delle proteste delle emittenti locali (i cui ricorsi giudiziari potrebbero freezare la migrazione sine die). Segnali chiari che il governo “del fare” non sa più che fare.