La partenza di Digital Radio Group, primo operatore di rete sovralocale in ambito nazionale con vocazione multipiattaforma, non cade in un momento qualsiasi.Quello che sta accadendo ai comparti radio e televisione in questi mesi è infatti indiziario di una tendenza che si consoliderà rapidamente: la separazione netta (non solo formale) dei ruoli di vettore e di fornitore di contenuti audiovideo. Il primo in capo a massimo 50 operatori nazionali dotati di risorse strutturali, tecniche, economiche e di competenze specifiche per la veicolazione ibrida senza velleità contenutistiche; il secondo costituito da un numero indefinito di content provider di nuova generazione, capaci di affermarsi con innovazione (quella vera!) in un mondo dove le rendite di posizione basate sulla gestione delle frequenze sarà nell’arco di un decennio un lontano ricordo. Nulla di nuovo: è quanto è già avvenuto con la telefonia e con internet. Ma per radio e tv sarà una rivoluzione copernicana.