da Franco Abruzzo.it
Milano, 30 giugno 2008. Il settore dell’editoria sta vivendo in tutto il mondo una crisi generale e occorre un suo ripensamento puntando sempre più sul web ma salvaguardando l’edizione cartacea dei giornali. Questa l’opinione di Carlo De Benedetti a margine dell’assemblea di Management & Capitali. «La crisi c’è in tutto il mondo – ha affermato – basti vedere le quotazioni del New York Times, del Washington Post o quello che accade in Gran Bretagna. Questo, secondo De Benedetti »non vuol dire che i giornali scompariranno«. »Credo profondamente nel settore nel momento in cui questo si adatti alla multimedialità« ha argomentato, sviluppando »una piattaforma centrale web ma con l’autorevolezza che deriva da una edizione stampata la quale può anche non essere più la fonte principale dei ricavi«. »Dovremmo arrivare a un ripensamento del mestiere e tener conto di cambiamenti epocali, chiunque si mette contro il cambiamento fa una fine meschina« ha concluso. (ANSA).
EDITORIA: DE BENEDETTI, FASE DI DISCONTINUITÀ E FUTURO È NEL WEB
Ma l’autorevolezza arriva dall’edizione cartacea
Milano, 30 giugno 2008. «In tutto il mondo, se si guarda anche a New York Times e Washington Post, c’è un fenomeno generalizzato di discontinuità. Credo nel settore nella misura in cui saprà adattarsi alla nuova realtà tecnologica: quindi ci sarà una piattaforma centrale web, ma l’autorevolezza arriva dall’edizione cartacea dei giornali». Così Carlo De Benedetti, presidente e azionista di riferimento de L’Espresso, sul momento difficile dell’editoria. De Benedetti ha parlato a margine dell’assemblea di Management&Capitali. Ripensare mestiere tenendo conto dei cambiamenti epocali. «Può darsi che il giornale cartaceo – ha concluso De Benedetti – non costituisca più in futuro la prima fonte di ricavo, ma il settore dovrà ripartire da un ripensamento del mestiere e tenere conto dei cambiamenti epocali. Chi si mette contro a questi cambiamenti farà una fine meschina». (RADIOCOR)
MARCHETTI: “ATTENZIONE A INFORMAZIONE DESTRUTTURATA”.
Milano, 30 giugno 2008. «Tutte le imprese editoriali oggi dicono di essere multimediali, ma tutto questo non basta ancora: serve attenzione per un’informazione destrutturata». Lo ha detto il presidente di Rcs MediaGroup, Piergaetano Marchetti, spiegando che il gruppo editoriale anche per questo sta «organizzando e potenziando il web anche nelle sedi locali» Dopo gli incontri organizzati a Milano dal Corriere della Sera, «stiamo organizzando a Bologna una serie di conferenze», ha spiegato poi Marchetti, a margine della presentazione del rapporto su Milano promosso dalla fondazione Ambrosianeum. «Ci sarà un incontro che coinvolge il pubblico anche a Firenze – ha proseguito -. Cerchiamo a poco a poco di intercettare il pubblico non solo attraverso i tradizionali canali, web compreso». Nel corso del proprio intervento alla presentazione del rapporto su Milano per il 2008 Marchetti ha sottolineato l’importanza di interrogarsi su «cosa vuol fare Milano da grande e nel futuro». Il presidente di Rcs ha sottolineato, ad esempio, il problema di «una Milano che punta alla ricerca e alla cultura e non ha progetti di campus», oppure quello di una città «dove ha sede ben più del 50% dell’industria dell’editoria libraria», mentre «le manifestazione di sostegno del settore magari poi vengono fatte in altre città. Eppure – ha notato – la sete di coinvolgimento è tanta». «C’è una grande potenzialità – ha detto -. Non vorrei poi che le nostre attese di aggregazione sociale a un certo punto rimangano senza sbocco perchè non è chiaro dove si vada a finire complessivamente». (ANSA)