Un pò di tempo in più per discutere il ddl sulle intercettazioni? Non è contrario il vicecapogruppo vicario dei senatori del PdL Gaetano Quagliariello. «Se è utile per un esame più sereno e la ricerca di un accordo più ampio – ha detto Quagliariello conversando con i cronisti – ben venga il tempo in più». «Certo – ha precisato – fermo restando il diritto della maggioranza a decidere, dal momento che il ddl non è un provvedimento ad horas né ad personam. È una norma di civiltà – ha aggiunto – e se un pò di tempo in più può essere utile, allora ben venga».(ANSA).
Intanto, in occasione dell’annunciato avvio di un nuovo confronto parlamentare sul ddl Alfano, la Fnsi ha chiesto un’audizione alla Commissione Giustizia del Senato. Una lettera in tal senso è stata inviata oggi al presidente Filippo Berselli, allo scopo di rappresentare le posizioni di preoccupazione e allarme del Sindacato dei giornalisti per le norme che limitano o impediscono il diritto di cronaca su come procedono le indagini e su attività investigative. “Seguiamo con rispetto – ha dichiarato il Segretario Fnsi, Franco Siddi – il confronto che si è aperto a livello politico sul ddl Alfano che, trattando la materia delle intercettazioni, tende ad introdurre bavagli alla stampa con sanzioni a carico di editori e giornalisti. Allo stato degli atti, oltre le prove di dialogo in corso, non ci sono novità. Certo è augurabile che sull’onda della moral suasion del Capo dello Stato e dell’avvio di un nuovodialogo parlamentare da parte del Presidente del Senato, in Parlamento si possanofare ulteriori approfondimenti e gli opportuni cambiamenti. Per i giornalisti resta imprescindibile il dovere di informare e il diritto dei cittadini a sapere. Le norme bavaglio dovrebbero essere cassate dal provvedimento. Da un anno i giornalisti sono in campo per questo e per questa ragione sono stati costretti a proclamare una giornata del silenzio per martedì prossimo. E’ certamente significativo che tante iniziative di protesta e di promozione di un confronto vero sul merito dei problemi stiano sollecitando un più diffuso ragionamento”. (FNSI)