Cresce in modo deciso l’export del libro italiano. Al punto che, in un settore come quello del libro per ragazzi, risulta imminente il “sorpasso”: cediamo diritti quasi quanti ne compriamo. Già è così per libri d’arte e illustrati. E’ quanto emerge dalla seconda “Indagine sull’import-export dei diritti d’autore in Italia”, realizzata dalla Doxa per conto dell’Istituto nazionale per il Commercio Estero (ICE), con la collaborazione dell’Associazione Italiana Editori (AIE) presentata oggi, 17 marzo, a Milano. Questo secondo ciclo di indagine – con una metodologia sostanzialmente identica a quella relativa agli anni 2001-2003 e basata su un campione di 3078 editori tra piccoli, grandi e medi – permette di disporre di una serie storica relativa al numero di titoli comprati e venduti dalle case editrici italiane, al numero di imprese coinvolte, ai Paesi verso i quali si indirizza l’import e l’export di diritti. Tra 2001 e 2007 è cresciuto del 75,1% il numero di case editrici che hanno venduto diritti di libri e autori italiani o acquistato diritti di libri stranieri. Cresce sia il numero di editori che comprano dall’estero sia quelli che vendono, anche se con dinamiche diverse in rapporto alle dimensioni aziendali. Nel 2001 erano il 15% degli editori che avevano pubblicato almeno una novità nel corso dell’anno (381). Sono diventati oggi il 21% (667). La crescita è stata trasversale a tutto il sistema imprenditoriale ma più elevata tra le case editrici più piccole (che pubblicano meno di 15 novità nell’anno) che sono pressoché raddoppiate (da 191 a 396: +107,3% sul 2001) rispetto a quelle medie e grandi (+42,6%). (SIAE.it)