La libertà d’espressione è sempre stato un cavallo di battaglia dei Radicali, guidati da Marco Pannella. Dopo decenni di coerenti battaglie, però, ecco l’intoppo: Daniele Capezzone (foto), ex segretario di partito, presidente della Commissione attività produttive della Camera e voce di Radio Radicale, è stato estromesso dall’emittente comunitaria, gestita, appunto, dal partito di Pannella. Come dire, “predicar bene e razzolar male”. A dare l’annuncio dell’allontanamento, lo stesso Capezzone che, a suo dire, ha ricevuto la notizia per vie traverse. “Apprendo dalla stampa la mia estromissione. Che dire? Ci sarà da ridere (amaramente) la prossima volta che sentiremo parlare di bavagli” – ha commentato con sottile ironia quello che fino a poco tempo fa (prima del famoso litigio in diretta-radio) era considerato il figlioccio di Pannella – “L’ho saputo dal giornalista del Foglio Cristian Rocca, non dal direttore di Radio Radicale Bordin, che non ho il piacere di sentire da quattro settimane, cioè da quando mi comunicò la soppressione della mia intervista settimanale. Ora è soppressa anche la mia rassegna stampa della domenica”. Capezzone, infatti, conduceva la consueta rassegna stampa settimanale, ogni domenica mattina, ma già da alcune settimane terminava la trasmissione dicendo: “A risentirci a domenica prossima, speriamo”. Segno che qualcosa, tra l’ex segretario ed il partito tutto, stava lentamente spezzandosi. In realtà, giunge voce (proprio da “Il Foglio” di oggi, in un articolo a firma di Cristian Rocca) che Capezzone stesse progettando una nuova avventura radiofonica, una sorta di “network dei volenterosi”, di cui, però, ancora non si conoscono né nome, né simbolo, né proposte. Stava, forse, progettando un addio in grande stile, ma, evidentemente, è stato anticipato dal direttore Bordin. Lo stesso direttore ha così commentato: “Non se ne può più. La rassegna stampa e Radio Radicale non possono diventare la cartina di tornasole del rapporto tra Daniele e il partito, sono altre le sedi e gli strumenti del confronto e del dibattito, ma Capezzone non partecipa più alle riunioni degli organi di cui è ancora membro e usa la radio per dire che è necessario superare tutti i partiti, compresi i radicali”. E ancora: “Daniele non può condurre una campagna politica contro i Radicali, costruire un network politico senza i Radicali e farlo addirittura dai microfoni della radio proprio nei giorni in cui c’è la riunione del Comitato nazionale”. Insomma, i dissapori tra il rampante erede di Pannella (chissà se continuerà ad esserlo…) ed il partito (organo radiofonico di partito incluso) sembrano avere radici più antiche dei contrasti degli ultimi giorni, anche se, dalla sorpresa con la quale ha appreso la notizia, pare proprio che Capezzone non se l’aspettasse: “Mi spiace e mi addolora questa prova di zelo di Massimo Bordin, soprattutto perché proviene da una persona che stimo e che in questi mesi mi ha difeso, cosa di cui non mi stancherò di ringraziarlo. A me non è stato ancora detto niente, non sento Bordin da quattro settimane, quando mi ha comunicato la cancellazione dell’intervista settimanale che solitamente seguiva la lettura dei giornali”. Pannella, intanto, non ha rilasciato nessun commento. E, a giudicare dagli ultimi violenti scambi di battute tra i due (Capezzone lo accusava, tra le altre cose, di alimentare il “mito” secondo cui Pannella “genererebbe” figli e poi li “mangerebbe”), forse è stato meglio così. (Giuseppe Colucci per NL)