Dalle ceneri di Nessuno Tv nascerà Pd television, ma Rutelli non lo sa

Il conduttore Diaco: tv liberale e non antiberlusconiana, meno Dandini e più De Filippi


Nessuno Tv, l’emittente satellitare, da sempre vicina ai Ds, protagonista di una serie di interessantissimi speciali in occasione dei giorni caldi che caratterizzarono, nel mese di aprile dello scorso anno, la due giorni elettorale delle politiche, presto squamerà che tramutarsi in un’entità un po’ differente, apparentemente solo nel nome e in qualche dirigente, ma in pratica la differenza finirà per risultare sostanziale. Dalle ceneri di questa televisione, in effetti, nascerà (a detta di alcuni) Pd television, l’emittente ufficiale del Partito Democratico, testimone dell’unità che Ds e Margherita intendono raggiungere. Proprio a testimone dell’empatia e della sintonia tra i due partiti prossimi alla fusione, una curiosità: dai vertici diellini di questo progetto non ne sanno proprio niente. Ma come? E l’unità d’intenti dov’è? Certo, non è su questi affari effimeri che l’unità deve essere sfoggiata, ma questo caso appare piuttosto emblematico. Vediamolo nel dettaglio. L’idea di Pd Tv, a quanto pare, è balzata nella mente di Francesco Verducci, responsabile comunicazione dei Ds, il quale ha subito chiesto al giovane conduttore Pierluigi Diaco (silurato da Rainews24 perché vicinissimo a Fassino) di occuparsi del progetto. Anche Roberto Ciullo, responsabile Informazione ed Editoria dei Ds ha confermato: “Nessuno Tv, nata come ‘ds Channel’, si è rivelata un utilissimo house organ, e troveremo l’occasione perché diventi piano piano la tv del Pd. Perché sprecare questa occasione?”. Tra i Ds, quindi, il progetto si fa largo, se ne parla, ed anche in toni piuttosto entusiastici. Ma nella Margherita? Non sa niente nessuno, eppure, il progetto è fatto apposta per loro, i Ds la loro bella televisione ce l’avevano già. E invece non ne sanno nulla, come dimostra la caduta dalle nuvole di Luigi Zanda, esponente di spicco dei Dl e vice capogruppo dell’Ulivo al Senato: “Una tv del Partito democratico? Non ne so davvero nulla”. E continua il senatore, uno dei bracci destri di Rutelli: “Di una televisione indipendente che faccia informazione per il mondo riformista non se n’è mai parlato. E tantomeno che possa essere Nessuno Tv”. Quest’annuncio tanto positivo, simbolo della volontà e della convinzione di unire le due forze politiche, rischia di diventare un giallo. Intanto, però, Diaco, che teoricamente sarà uno dei responsabili della tv, annuncia come il progetto non preveda una rete a scopo soltanto informativo, ma anche di intrattenimento sullo stile della tv commerciale: gossip, trash, reality. Non era meglio lasciare Nessuno Tv così com’era? Ultima chicca di Diaco (il quale, tra l’altro, sostiene di aver accennato il suo progetto a tutti i prossimi leader del Pd): “[la tv] la vorrei liberale e non antiberlusconiana, una televisione dove il gossip non sia un intrattenimento di serie B. Vorrei meno Dandini, meno Fo, meno Vergassola e più Maria de Filippi…”. Ma, allora, che bisogno c’era di creare un’altra emittente? Bastava sintonizzarsi su Canale5 di sabato sera, magari tutti insieme, braccio a braccio, Ds e Margherita. God save Nessuno Tv. (Giuseppe Colucci per NL)

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