Dagospia stuzzica Conto Tv. La piccola emittente toscana che sfida Sky sta facendo gli interessi del Biscione?

Non si è ancora capito a che gioco stia giocando Conto Tv, la piccola emittente satellitare toscana, specializzata in canali per adulti, e amministrata da Marco Crispino.

Pochi giorni fa si è tenuta, presso il Tribunale civile di Milano, l’udienza a cui erano presenti la Lega Calcio, Sky, Infront e Conto Tv: in tutto 25 avvocati che si sono dati battaglia su un caso che potrebbe mettere a rischio l’intera esistenza del sistema calcio italiano e che inizia a puzzare di bruciato.  La piccola tv di proprietà di Crispino ha avviato avanti il Tribunale civile di Milano un procedimento col quale ha impugnato il contratto miliardario che lega Sky alla Lega Calcio e che, nell’odierno scenario calcistico, garantisce in massima parte la sopravvivenza dei club e la competitività tecnica a livello continentale. Conto Tv vorrebbe, insomma, che Sky rinunciasse al proprio preteso strapotere e alla propria esclusiva sul satellite al fine di garantire maggiore concorrenza su questa piattaforma. E il digitale terrestre? No, quello non dovrebbe essere toccato, secondo Crispino: ciò che interessa è che il contratto che dà a Sky l’esclusiva sul satellite per il campionato di calcio venga reso carta straccia, e poco importa se Conto Tv non abbia, fino ad ora, presentato alcuna offerta a riguardo. E poco importa pure che Sky non abbia tecnicamente violato alcuna norma in fatto di concorrenza, come ha testimoniato l’Autorità Garante della Concorrenza, che ha ritenuto il comportamento della tv di Murdoch, "lecito, legittimo e corretto". A che gioco sta giocando, quindi, l’emittente toscana? "Ci stiamo ancora chiedendo che cosa voglia Conto Tv e per che cosa si batta", ha ribadito nel corso dell’ultima udienza, Ferdinando Emanuele, uno dei legali di Sky. "Qui chiede maggiore concorrenza sul digitale satellitare e nello stesso tempo si oppone allo stop dei contratti del digitale terrestre. Se restassero in vita sarebbe la morte anche per Conto Tv che opera sul satellitare. Neanche la Lega è arrivata a tanto…". Sembrerebbe, infatti, che la tv di Crispino stia facendo il gioco di Mediaset, con cui Dagospia sospetta abbia un rapporto un po’ particolare. "Signor giudice, la richiesta di Sky di sospendere anche i contratti di Mediaset e Dahlia è inammissibile" – ha, infatti, risposto il legale di Conto Tv, Vincenzo Zeno Zenkovic, alla domanda provocatoria sul perché mai essi vogliano che sia spento solo il segnale di Sky e non anche degli altri operatori – "Sky non ha il potere di domandarlo. Una richiesta che abbiamo attivato noi verso Lega-Sky non può estendersi a Lega-Mediaset-Dahlia". Una tale situazione porterebbe, di fatti, non già ad un aumento della concorrenza, come vuol far credere Conto Tv, ma all’eliminazione elettronica di uno dei concorrenti (che, paradossalmente – mica tanto – sta avendo non pochi grattacapi a livello legislativo e legale da quando è salito in sella il Governo Berlusconi due anni fa), favorendo, così, gli altri due che potrebbero fare letteralmente "manbassa", come ha sostenuto Ferdinando Emanuele.  Un piccolo Davide che si batte contro il Golia della televisione sembrerebbe una parabola biblica che merita un lieto fine. In realtà, il gioco che sta facendo Conto Tv potrebbe essere stato architettato da un burattinaio molto più importante e potente. Nessun commento è giunto oggi dai rappresentanti della Lega Calcio, il Presidente Beretta ed il vice Presidente con delega alla Serie A, Adriano Galliani (quest’ultimo al centro di un piccolo conflitto d’interessi perché il suo ruolo istituzionale interferirebbe con una decisione che riguarda molto da vicino anche un’azienda di proprietà del Presidente del suo club), anche se il primo ieri aveva espresso la propria preoccupazione per lo scenario che si aprirebbe qualora fosse accolta la domanda giudiziale di Conto Tv. "Se questa ipotesi si verificasse, si aprirebbe uno scenario catastrofico per il calcio italiano", ha detto Maurizio Beretta. Continuando: "Le cifre sono sotto gli occhi di tutti, la data importante è quella del 30 giugno con le iscrizioni ai campionati. Ripeto, la nostra convinzione è di essere nel giusto e di aver agito nel rispetto delle norme dell’antitrust. Prossimo campionato a rischio? E’ presto per dirlo, anche perché non voglio nemmeno prendere in considerazione questa ipotesi. E’ certo che le società si aspettano di poter incassare cifre importanti, grazie ai contratti firmati, per adempiere agli obblighi della Figc e dell’Uefa per iscriversi ai campionati e alle coppe". È stato stimato che se la decisione del giudice fosse favorevole a Conto Tv, il danno per i club sarebbe abnorme: trattandosi di due stagioni calcistiche, i club perderebbero in totale 1 miliardo e mezzo di euro in diritti tv. Quota che ricadrebbe in maniera drammatica sui loro bilanci (ne rappresenterebbe ben il 40%), mettendo a serissimo rischio non solo la competitività sul piano internazionale ma la stessa sopravvivenza del sistema.  Sempre nel corso dell’udienza, i legali della Lega Calcio hanno tracciato un identikit di Conto Tv, etichettandola come "inaffidabile" per non aver onorato il contratto d’acquisizione dei diritti sulla Coppa Italia. Se non è stata in grado di pagare danni per 625 mila euro, come pretenderà mai di competere con i grandi colossi del digitale?, si è chiesto, davanti ai giudici, Bruno Ghirardi, legale della Lega Calcio. Ora, il giudice Claudio Marangoni prenderà una decisione entro una decina di giorni: se dovesse optare per la sospensione del contratto tra Lega e Sky, si andrebbe incontro, comunque, a una situazione di totale incertezza per i club che, dati i tempi della giustizia civile (incompatibili con quelli del calcio), non saprebbero come pianificare le loro prossime due stagioni. (G.M. per NL)
 

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