Xm Satellite Radio ha lanciato XM-4, il suo quarto satellite. Con una vita operativa di 15 anni il satellite è destinato a prendere il posto dei due attualmente co-localizzati in orbita geostazionaria a 115 gradi ovest. L’apparecchio ha una potenza complessiva di 18 kW ed è stato fornito da Aerospace Alenia.
Pochi giorni dopo XM ha annunciato i risultati del terzo quarto 2006. Profittabilità ancora lontana ma cresce il numero degli abbonati, anche se contemporaneamente aumenta il cosiddetto (SAC) subscriber acquisition cost, cioè il costo che l’azienda deve sostenere per aggiungere un nuovo abbonato ai suoi registri. Oggi ogni abbonato costa 60 dollari contro i 53 dello stesso periodo 2005. Il costo lordo per ogni nuova iscrizione (CPGA) è di 93 dollari contro 89. Insomma, rispetto a un anno fa XM fa un po’ più di fatica per accaparrarsi gli abbonati e allontana il punto di pareggio (anche se evidentemente incassa di più). Ma vediamo gli utili, anzi le perdite. Con un record di 7.185.873 abbonati (+868.007 abbonati lordi nel trimestre appena concluso, che si riducono a 286.002 contando le disdette), XM registra una crescita sostanziosa rispetto al novembre scorso, quando all’appello rispondevano 5.034.642 persone. In termini lordi, non considerando quindi quelli che non hanno rinnovato l’abbonamento, XM in un anno ha raccolto 2,8 milioni di sottoscrizioni nuove. E infatti il fatturato nel periodo cresce anno su anno del 57% a 240 milioni di dollari, con una perdita netta pari a 84 milioni (con una contrazione del 36% rispetto alle perdite registrate nello stesso periodo di un anno fa). Più positivo l’EBITDA, che però è un parametro delicato da considerare. La perdita sull’EBITDA per il trimestre risulta di 2 milioni di dollari, contro i 70 milioni dell terzo quarto 2005. L’EBITDA è una sigla che indica i guadagni (fatturato meno spese) escludendo completamente tasse, deprezzamenti e ammortamenti vari, cioè gli aspetti fiscali e finanziari della contabilità di impresa. E’ un modo di esprimere l’utile di una azienda in modo molto, molto indicativo e serve soprattutto per valutare i potenziali di guadagno in caso di cessione della stessa. L’EBITDA è molto in voga per le imprese di telecomunicazioni come XM, dove incidono molto i costi di acquisizione infrastrutturali, di solito piuttosto pesanti e ammortati in periodi piuttosto lunghi (proprio il caso di XM, visti i fenomenali costi di acquisto, assicurazione e lancio di un satellite). Io non sono un grosso esperto di lettura dei bilanci ma il Nasdaq ha premiato la trimestrale XM con un piccolo incremento del titolo. Il fatturato è stato infatti superiore alle aspettative degli analisti finanziari e XM si è detta fiduciosa di poter colmare il suo rosso nel quarto trimestre. Ma i problemi restano: il churn rate, gli abbonamenti non rinnovati, è prossimo al 1,9 percento, contro l’1,4 di un anno fa e gli obiettivi per il numero di abbonati entro fine anno si attestano tra 7,7 e 7,9 milioni, sull’estremo inferiore delle stime precedenti. Insomma, gli abbonati non aumentano a dismisura, il loro singolo costo aumenta, i satelliti sono cari…
Una possibile strategia è la diversificazione dei canali di distribuzione. XM ha appena stretto un alleanza con l’operatore mobile USA Cingular, che dal 6 novembre per circa 9 dollari al mese permette di ascoltare 25 canali radiofonici satellitari sul proprio telefonino (Cingular consiglia di accoppiare l’abbonamento con dei piani tariffari dati ottimizzati per gli alti volumi di download). Il concorrente di XM, Sirius Satellite http://www.sirius.com, aveva stipulato un accordo analogo con l’operatore Sprint Nextel. Vi accludo questo interessante articolo di Forbes che parla di queste interessanti opportunità. XM si era già accordata in tal senso con l’operatore Alltel e adesso può contare su un oltre 65 milioni di abbonati telefonici che potrebbero assicurare loro un revenue stream indiretto. Ora la comunità finanziaria attende i risultati trimestrali di Sirius, previsti per domani, 8 novembre.