La scorsa settimana uno studio dell’Associazione delle radio private svizzere, con numeri suggestivi, ha attirato l’attenzione degli operatori radiofonici italiani, in quanto il rapporto ha ipotizzato, in due scenari prospettici (uno pessimistico ed uno ottimistico), la morte… del DAB (ovviamente a favore dell’IP).
Chiaramente lo studio è stato tarato sulla particolarità del mercato elvetico, che vede uno switch-off FM/DAB già programmato per il 2026; un avvenuto superamento dell’ascolto in streaming su quello analogico lo scorso anno ed uno scavalcamento di quello IP sul DAB dal 2025. Incuriositi, abbiamo quindi voluto acquisire informazioni sulla penetrazione DAB su alcuni paesi europei a titolo comparativo con l’Italia.
A confronto abbiamo voluto assumere nazioni alle quali, a vario titolo, abbiamo nel passato fornito maggiore attenzione, così da avere un metro di confronto più affidabile quanto a trend e numeri. I paesi esaminati sono: Norvegia, Svizzera, Gran Bretagna, Danimarca, Paesi Bassi, Germania, Svezia, Austria, Belgio, Francia, Spagna
N.B.
Nella lettura si tenga conto dell’ascolto promiscuo, in quanto, spesso, gli utenti utilizzano piattaforme differenti per l’ascolto radiofonico, con riverbero sulle percentuali (quindi, per esempio, un ascoltatore DAB potrebbe anche ascoltare in talune occasioni via IP).
Norvegia
La Norvegia è il primo paese al mondo ad aver completato lo spegnimento delle trasmissioni radio FM a livello nazionale. Il processo è stato terminato nel 2017 ed ora tutte le stazioni nazionali trasmettono esclusivamente in DAB (solo le locali hanno ancora diffusori FM in funzione). I livelli di ascolto complessivi sono tornati ora a quelli analogici, con una copertura giornaliera pari al 62-64% e una settimanale all’88%.
Quasi 100%
Il 99,7% degli ascolti radiofonici via etere di programmi nazionali in Norvegia avviene tramite digital audio broadcasting. Lo streaming secondo le ultime rilevazioni pesa invece per oltre il 40%, con una progressione sostenuta.
Svizzera
La Svizzera è in una fase avanzata di transizione dalla FM al DAB. La copertura in digital audio broadcasting è estesa su tutto il territorio e il governo ha pianificato di spegnere le trasmissioni FM entro il 2026. A fine 2023 il digitale era dell’81% contro il 19% della FM. Va tuttavia detto che, in Svizzera (secondo i citati dati della ARPS) l’ascolto via IP ha già superato quello FM e a breve, secondo le più recenti proiezioni, sorpasserà anche quello DAB.
Regno Unito
Il Regno Unito è uno dei paesi più avanzati nello sviluppo e nella diffusione del DAB. L’adozione del digital audio broadcasting è iniziata negli anni ’90 ed oggi tutte le stazioni radio nazionali e locali trasmettono in digitale.
Etere UK: 73% DAB vs 27% FM
Ipotesi switch-off per definire il passaggio
Il governo inglese ha promosso attivamente la transizione al digitale, con l’obiettivo di spegnere le trasmissioni analogiche nei prossimi anni (si parla del 2030), con un processo già da tempo avviato per quelle in onde medie (OM). E ciò tenendo anche conto del forte sviluppo dell’ascolto promiscuo in streaming (prossimo a superare il 30%)
Danimarca
In Danimarca, il DAB è stato adottato ampiamente e la totalità delle stazioni radio nazionali e locali trasmette anche in digitale via etere, con una copertura pressoché integrale delle aree urbane. La penetrazione ha numeri ragguardevoli, col 64% degli ascolti via etere in DAB.
Il sondaggio danese
Un recente sondaggio locale ha rilevato che “La radio digitale è stata subito accettata dai cittadini danesi, grazie alla qualità superiore e alla maggiore varietà di contenuti offerti”. Progressione interessante anche per la fruizione di contenuti radiofonici via IP, con una percentuale che supera il 33%.
Paesi Bassi
I Paesi Bassi hanno adottato con convinzione il DAB+, tanto che la copertura digitale è significativa e la suddivisione dell’ascolto è al 50% con la FM. Nel marzo 2024 il governo ha avviato le consultazioni sulla capacità DAB+ locale. In alcune aree la radio locale digitale via etere è già disponibile tramite licenze temporanee, ma da settembre 2024 sarà stabilizzata nell’intero paese con 815 licenze.
Distribuzione paritetica tra i vettori
Allargando il perimetro di analisi al vettore IP, nei Paesi Bassi si ha la stessa proporzione, col DAB al 35% come per la FM e lo streaming al 30%.
Germania
La Germania ha investito significativamente nel DAB, tanto che la tecnologia è adottata oramai stabilmente, anche se i numeri sono molto lontani da quelli del Regno Unito: sebbene la quasi totalità delle stazioni FM sia presente anche sul digital audio broadcasting, l’ascolto è per il 71,4% ancora analogico (28,6% DAB).
IP arretrato tra i tedeschi
Curiosamente, invece, la radio via IP rappresenta in Germania solo il 15% degli ascolti.
Belgio
In Belgio, il DAB sta guadagnando terreno, soprattutto nelle regioni fiamminghe. La copertura è in espansione e quasi tutte le stazioni trasmettono anche in DAB. Circa il 46% degli ascolti radiofonici avviene tramite tale tecnologia diffusiva, mentre il 54% è ancora in FM (nel 2018 rappresentava l’82% del volume di ascolto), ma solo il 23% degli ascoltatori fruisce esclusivamente in analogico.
Transizione incentivata
Il governo belga sta incoraggiando la transizione al digitale attraverso campagne di sensibilizzazione e miglioramento dell’infrastruttura, anche se la fruizione in streaming sembra quella che sta registrando progressi superiori (con un peso specifico nell’ordine del 20%, cui va associato il 10% dalla tv). Non è ancora stata definita la ventilata ipotesi di uno switch-off analogico/digitale.
Svezia
In Svezia, sebbene il DAB sia stato adottato con notevole entusiasmo dal 1995, il processo di spegnimento delle trasmissioni FM non è ancora stato pianificato. La copertura DAB nel 2023 era a quasi il 75% e le stazioni nazionali trasmettono tutte anche in digitale. Circa il 35% degli ascolti radiofonici è in DAB, mentre il 65% è ancora in FM. L’adozione su larga scala del digital audio broadcasting è in via di espansione.
IP
L’ascolto tramite vettori IP rappresenta il 20% del totale degli ascolti in Svezia, anche in questo caso con numeri curiosamente bassi rispetto alla diffusione locale della connettività.
Austria
Anche l’Austria ha iniziato la diffusione del DAB e sta gradualmente espandendone la copertura. La radio FM rimane ancora il vettore primario, con circa il 77% degli ascolti, mentre il DAB rappresenta il 23%.
Streaming austriaco
L’ascolto tramite IP costituisce in Austria circa il 17% del totale della fruizione del medium radiofonico.
Adozione sostenuta
Le autorità austriache stanno comunque lavorando per promuovere ed aumentare l’adozione del DAB tra gli utenti.
Italia
L’Italia ha adottato il DAB come standard per la radio digitale via etere e la tecnologia sta gradualmente guadagnando terreno. Tutte le stazioni nazionali trasmettono già in DAB e la copertura è in forte consolidamento, specialmente nelle regioni del centro nord.
La nota dolente
La nota dolente riguarda le radio locali, soprattutto a causa della mancata definizione delle assegnazioni dei diritti d’uso ai consorzi (nella qualità operatori di rete), che difficilmente si concluderanno nell’anno in corso. Allo stato attuale, si stima che meno del 15% degli ascolti radiofonici avvenga attraverso il DAB, cioè con una percentuale inferiore a quella dell’IP, contro l’85% ancorato alla FM, considerando ovviamente l’ascolto con vettori promiscui.
Transizione lenta
La transizione al digitale sta quindi procedendo, ma a un ritmo più lento rispetto ai paesi europei più evoluti sul piano della diffusione della radio numerica via etere.
Francia
In Francia, il DAB ha visto un’implementazione più lenta rispetto ad altri paesi europei. Tuttavia, negli ultimi anni c’è stata una accelerazione che ha condotto ad un incremento significativo nella diffusione del digital audio broadcasting almeno nelle grandi città come Parigi, Marsiglia e Nizza.
Analogico ancora ampiamente dominante tra i francesi
Nondimeno, attualmente, solo il 10% degli ascolti radiofonici è in DAB (il 33% degli ascoltatori radio lo conosce, ma solo il 13% sa esattamente di cosa si tratta), mentre il 90% è ancora in FM. Il governo francese sta lavorando per aumentare la consapevolezza e conseguentemente l’adozione della tecnologica digitale radiofonica da parte soprattutto dell’utenza (il 30/11/2023 è iniziata la seconda fase dell’implementazione del DAB+ metropolitano con il progressivo arrivo di 26 stazioni radiofoniche nazionali in diverse città e sulle principali arterie stradali).
Bene lo streaming
Più significativo l’ascolto radiofonico francese in streaming, che supera il 20%.
Spagna
La Spagna è uno dei paesi europei dove il DAB ha avuto la diffusione più contenuta. La maggior parte delle stazioni radio continua a trasmettere principalmente in FM e l’infrastruttura digitale via etere risulta ancora poco sviluppata.
5% digitale
Attualmente, solo circa il 5% degli ascolti radiofonici in Spagna è digitale via etere, mentre il 95% è ancora in FM. Va però detto che di recente sono stati profusi sforzi orientati a (ri)lanciare l’interesse verso la tecnologia DAB.
Fanalino di coda
Tuttavia, la penetrazione del digitale rimane tra le più basse d’Europa, con numeri estremamente esigui.
Ascolto streaming spagnolo come in Francia
Diverse le percentuali di fruizione in streaming, che si pone su livelli simili a quelli francesi (20%).