Premessa: quello che state per leggere non è certo una novità: si sapeva da tempo. O perlomeno lo sapevano quelli che si informano, leggono, ragionano. E traggono conclusioni. Come quella in base alla quale se i richiedenti sono 6 e i diritti d’uso 5, uno è di troppo.
Però alcune considerazioni potrebbero essere opportune.
Siamo in dirittura d’arrivo per quanto riguarda la prima fase delle procedure di attribuzione dei diritti d’uso ai consorzi DAB locali, quella che determina (anzi, in qualche caso – come in Sardegna e Liguria – ha già determinato) le assegnazioni dirette e/o l’apertura delle procedure competitive (cd. beauty contest), che produrranno, inevitabilmente, degli esclusi.
Bocciati
In forma irreversibile se non ci sono frequenze residuate dalla prima fase dove eventualmente convertire i bocciati che alla mal parata potrebbero rivedere qualche ambiziosa scelta iniziale (non raramente adottata per questioni di principio).
I beauty contest della Lombardia…
Tra le aree critiche eccellenti c’è la Lombardia, probabilmente la più spinosa dell’intero territorio nazionale, dove a fronte di 4 assegnazioni dirette – salvo sorprese – ci sarà un beauty contest per la rete regionale n. 3 senza possibilità di recupero su frequenze non assegnate.
… e del Lazio
Come invece per il Lazio, bacino di utenza che vede tre assegnazioni dirette (le reti nn. 1, 3 e 5) e due beauty contest (reti nn. 2 e 4), ma con le risorse nn. 6 e 7 ancora disponibili (perché non richieste da nessuno).
L’alea del giudizio
Va tuttavia detto che in questa regione è già pendente (almeno) un ricorso al TAR sulla questione.
Toscana e Campania
Beauty contest anche in Toscana per la rete 1, a fronte di due assegnazioni dirette e due procedure competitive in Campania (reti 1 e 3), con un’attribuzione diretta, ma ben 5 reti non attribuite (nn. 4, 5, 6, 7 e 8), fatto che lascia ben sperare per alcuni accomodamenti in limine litis.
Sicilia
Situazione simile in Sicilia, dove 9 consorzi concorrono su 11 diritti d’uso disponibili, ma con 7 assegnazioni dirette ed un beauty contest per la rete regionale n. 3. Rimangono quindi non assegnate le reti nn. 7, 9 e 10; circostanza che potrebbe aprire a diverse determinazioni.
Contenziosi giudiziari
Tuttavia, le procedure competitive – come ci ha insegnato l’esperienza del refarming del DTT – comportano quasi sempre derive giudiziarie, con ricorsi da parte degli esclusi (o di coloro che non convengono sulla conclusione delle procedure preliminari alla fase competitiva, come appunto nel caso del ricorso al TAR per il bacino di utenza relativo alla regione Lazio) che renderanno instabile l’assetto del sistema fino alla conclusione dei giudizi.
Assestamento
E’ anche vero che, salvo la concessione di misure cautelari da parte degli organi di giustizia amministrativa (le cd. “sospensive“), che impongono l’adozione di provvedimenti correttivi immediati da parte della P.A., normalmente il sistema tende nel breve tempo ad adattarsi alla situazione di fatto.
Scialuppe di salvataggio
E ciò in quanto le emittenti radiofoniche socie di un consorzio escluso dall’attribuzione dei diritti d’uso, attesa ormai l’importanza che ha assunto, medio tempore, il DAB nel paniere delle piattaforme di distribuzione dei contenuti, cercheranno nel frattempo spazio sui mux assegnatari, cristallizzando lo status quo.
Ci sarà spazio per gli esclusi?
E qui arriviamo alla domanda che in molti si stanno ponendo da circa un anno a questa parte: tutti gli esclusi troveranno spazio sui mux destinatari dei diritti d’uso?
Capacità…
La risposta è: dipende. Soprattutto dalla capacità trasmissiva pro capite.
… ed incapacità
Infatti, se ciascuna emittente utilizzasse il massimo della capacità trasmissiva attribuibile (72 CU), sicuramente non ci sarebbe spazio per veicolare in DAB+ tutti i concessionari FM titolari anche di autorizzazione per la fornitura di contenuti in tecnica digitale.
36 CU
Se, invece, si convergesse (almeno in gran parte) sulla metà dei CU (36, misura non ideale, ma sostenibile alla presenza di opportune soluzioni tecnologiche attualmente disponibili), non solo ci sarebbe quasi ovunque capacità trasmissiva per tutti, ma in molte aree troverebbero spazio anche i nuovi entranti.
Nativi digitali
I quali è vero che sono astrattamente competitor, ma al contempo sono anche portatori di linfa vitale (in termini di risorse finanziarie) per la sopravvivenza di enti consortili le cui finanze, diversamente, graverebbero solo sui consorziati, già appesantiti dalla contemporanea gestione di reti FM.
Argomento d’interesse
Apertura…
Dovremo quindi assistere all’ennesima replica dell’antica tendenza della radiofonia italiana a rinchiudersi in recinti favorendo schemi normativi, regolamentari, tecnici, tesi ad escludere gli altri più che a far crescere il settore.
… o chiusura?
Facendo prevalere tendenze corporativistiche (o autodistruttive), o, viceversa, le sfavorevoli contingenze economico-finanziarie spingeranno all’apertura?
Conti e sconti
La risposta dovrebbe essere scontata. Ma temiamo non lo sia affatto.