Alla fine il diritto d’uso nazionale n. 3 è andato al consorzio Eurodab, terminando l‘impasse che ne aveva bloccato l’attribuzione. La frequenza era infatti contesa con RAI, a cui ora dovrebbe andare per logica il diritto d’uso residuale.
Questione procedurale
A quanto risulta a NL, a sbloccare la situazione, tra l’altro, il fatto che Eurodab avrebbe avanzato richiesta formale per quello specifico diritto d’uso.
Verso la stabilizzazione della radio digitale
Certamente l’avvenuta attuazione delle previsioni del Piano Nazionale di Assegnazione delle Frequenze (pur dichiaratemente provvisorio), per il comparto nazionale, costituisce un importante passo avanti verso la stabilizzazione della radio digitale, dopo oltre venti anni di operatività in regime di incertezza.
Non finisce qui. Forse
Anche se è possibile che RAI impugni il provvedimento di attribuzione del diritto d’uso nazionale n. 3 (ricordiamo che RAI aveva già impugnato la Delibera 455/19/CONS di Agcom in materia di DAB, ottenendone l’annullamento) ad Eurodab, aprendo a tre scenari. Vediamo quali.
Primo scenario
La prima ipotesi è che un eventuale ricorso di RAI venga respinto, sia in primo che in secondo grado e le attribuzioni assumano definitività. Tale scenario è ovviamente il più semplice, visto che cristallizzerebbe la situazione, che così si stabilizzerebbe sul piano tecnico-amministrativo.
Secondo scenario
La seconda prospettiva è che il ricorso (ipotetico), in primo o secondo grado, sia accolto e che il Ministero delle imprese e del made in Italy assegni il diritto d’uso nazionale n. 3 a RAI. Con scontata nuova impugnazione di Eurodab e prolungamento della transitorietà del sistema nazionale.
Terzo scenario
La terza ipotesi è che TAR o Consiglio di Stato accolgano il (possibile) ricorso di RAI ma il Ministero indica una gara (beauty contest) per il diritto d’uso controverso all’esito del quale, con ogni probabilità, il soccombente ricorrrerà nuovamente alla giustizia amministrativa.
Probabilità
Scenario, a nostro avviso, più probabile e che, come nel secondo, impedirebbe al sistema il conseguimento di stabilità.
Ora tocca alle locali…
Ad ogni modo, come detto in apertura, l’attribuzione della terza frequenza (e conseguentemente della prima, dopo che la seconda era già stata conclusa a favore del consorzio DAB Italia), costituisce una progressione nel processo di assestamento della radio digitale via etere in Italia che vedrà come passo successivo, nelle prossime settimane, l’avvio delle procedure per le assegnazioni dei diritti d’uso ai consorzi locali.
… e non sarà una passeggiata
Certamente più complesse di quanto non lo siano (state) quelle dei diritti d’uso nazionali. Già, come si è visto, non scevre di controversie nonostante le frequenze fossero tre per tre consorzi. (M.L. per NL)