In comune hanno il fatto d’essere cubani, d’essere blogger, d’essere etichettati come dissidenti e per questo osteggiati dalle autorità rivoluzionarie. Lui è Orlando Luis Pardo Lazo, nato a L’Havana nel 1971, laureato in Biochimica con la passione per la letteratura. Collabora e gestisce alcuni blog. Lei è Claudia Cadelo, anche lei di professione è blogger cubana, dalle pagine di questo portale avevamo già parlato di lei, in occasione del Cuba Blogger Meeting tenutosi a L’Avana lo scorso dicembre, allorquando la Cadelo, autrice del blog Octavo Cerco, aveva ricevuto un mandato di comparizione da parte del Ministero dell’Interno che la ammoniva dal partecipare a questo meeting. Sul suo blog aveva pubblicato, appena tornata a casa dopo l’incontro ravvicinato, un posto intitolato “Me too!” (poiché poche ore prima stessa sorte era toccata alla sua “collega”, simbolo del movimento dei blogger cubani, Yoani Sanchez), corredato da foto provocatoria in cui la blogger regge sorridente un foglio con scritto “I love Minint” (io amo il Ministero degli Interni). Questa volta la Cadelo intervista Pardo Lazo, autore del libro “Boring Home”, pubblicato in digitale (e scaricabile gratuitamente) dopo che la casa editrice Letras Cubana si era rifiutata di pubblicarlo. L’intervista si può reperire (non completa) sul portale di Global Voices, tradotta in italiano.
Pardo collabora con numerosi blog e riviste digitali, tra cui “33 y 1/3”, “The Revolution Evening Post”, “Penultimos Dias” e “Lunes de post-Revolucion”. Di quest’ultimo, di cui è curatore e che ha creato lo scorso ottobre, nel corso dell’intervista dice: “più che dei post, pubblico rubriche settimanali: saggi, opinioni, delusioni, interviste, articoli, vili ironie, reportage, sogni. Questo blog è il mio miglior prodotto come scrittore. Mi piacerebbe vederli pubblicati su carta un giorno, ma temo che sarebbe un libro insopportabile”. L’ultima sua creatura però è “Boring Home” che, si diceva, è stato rifiutato dalla casa editrice Letras Cubana, dopo che in un primo momento era stato dato parere positivo alla pubblicazione. Forse una punizione per la sua parallela identità di blogger attivista. Il libro, ad ogni modo, è stato presentato a margine della Fiera del libro dell’Avana. A presentarlo è stata proprio Yoani Sanchez, che nell’intervista Pardo ringrazia “per aver accettato la sfida di presentare il mio libro, sapendo che nessun altro scrittore cubano avrebbe accettato di farlo”. “Boring home – dice lo scrittore e blogger – è un libro che ricorre a un gioco di parole, dove le storie sono meno importanti dei discorsi. Contiene storie lunghe e storie di una sola pagina, ma tutte si distinguono per il piacere di assaporare le parole: l’alliterazione prevale sul letterario. I personaggi del mio libro sono pigri e ossessionati dalla narrazione postuma: come raccogliere la materia prima della narrazione, come essere coinvolti fino a provocare una frizione”. Dopo la presentazione del libro, Pardo ha ricevuto numerose telefonate anonime d’intimidazione e minacce telematiche. (G.M. per NL)