Venerdì scorso, 8 marzo, un commando di uomini armati aveva occupato la stazione Black Sea Tv in Crimea e sostituito il segnale mandando in onda con quello di Russia 24, canale all news statale russo; poi la tv crimeana ‘Chernomorsky’ era stata oscurata da ‘Rossia 24’.
Ad oggi in Crimea, le tv ucraine sono state praticamente tutte oscurate e sulle loro frequenze vengono trasmessi canali russi. Invece delle trasmissioni di ‘Inter’ ora c’e’ ‘Ntv’; al posto di ‘1+1’ la televisione statale russa ‘Primo canale’; in luogo del ‘Primo canale’ nazionale ucraino si vede ‘Rossia Rtr’; ‘Zvezda’ (Stella) ha preso il posto di Stb; ‘Canale 5’ ha lasciato il posto alla russa ‘Tnt’, mentre sulle frequenze di ‘Ictv’ ora va in onda ‘Tnv-Planeta’. Un attacco armato anche alla sede della tv Krim: la stazione tv è ora presidiata da miliziani e ancora da loro, i cosacchi. Una dopo l’altra, nuovi trasmettitori regionali oscurano i canali locali e ucraini che continuano pero’ a rimanere visibili via cavo tramite l’operatore Triolan. La copertura del territorio della Crimea da parte della compagnia radiotelevisiva del Mar Nero è dell’84%. Intanto ieri, 9 marzo, una giornalista e due attiviste ucraine del movimento Euromaidan sono state fermate e portate via da uomini in uniformi militari, mentre entravano in Crimea dalla regione di Kherson. Una giornalista americana di Russia Today America, finanziata da Mosca, si è dimessa in diretta tv per protestare contro la politica russa in Ucraina. Liz Wahl ha spiegato ai telespettatori di "non poter lavorare per un canale finanziato dal governo russo e che assolve le azioni di Putin". La cronista ha raccontato di essere nipote di immigrati fuggiti dall’Ungheria durante l’era sovietica. "Sono orgogliosa di essere americana e credo nella diffusione della verità: è per questo che dopo la fine della trasmissione mi dimetterò", ha spiegato in diretta. (R.R. per NL)