Costretto a mosse disperate per far fronte ai suoi debiti, che sfiorano il miliardo di dollari, il New York Times vende ad una finanziaria 21 piani del palazzo costruito da Renzo Piano. In questo modo il NYT recupera 225 milioni di dollari, ma si impegna a pagarne 24 all’anno di affitto. La singolarità di tale decisione testimonia quanto grave sia la situazione dell’editoria americana e non solo. Come vi considerereste se foste costretti a vendere (o meglio svendere) parte della vostra casa per riuscire a fare la spesa tutte le settimane? Non molto bene, naturalmente. E allo stesso modo deve sentirsi il management del New York Times, che si è visto costretto a cedere ad una finanziaria (la W.P. Carey Corp) ben 21 piani dell’edificio in cui ha sede. Il tutto, tra l’altro, ad una cifra ridicola. Il New York Times Building, progettato da Renzo Piano, era stato presentato, all’epoca della sua inaugurazione, come il fiore all’occhiello del quotidiano delle Grande Mela. Simbolo della nuova era del giornalismo moderno. Alto 52 piani, l’edificio è costato circa 600 milioni di dollari. Il NYT ne possedeva il 58%, assieme ad altre società immobiliari. Stretto dalla morsa dei debiti il popolare quotidiano statunitense si è visto costretto a svendere 21 dei 28 piani che possiede per la ridicola cifra di 225 milioni di dollari. Al danno si aggiunge anche la beffa di dover pagare un affitto di circa 24 milioni di dollari all’anno, destinato a crescere nel corso del tempo. Nel contratto di vendita il NYT ha preteso che fosse inserita una specifica clausola che riserva al giornale un’opzione di riacquisto ad un prezzo stabilito. Ma chissà cosa ne sarà del New York Times da qui a 10-15 anni. La società è messa alle strette dall’effetto congiunto di indebitamento e calo della raccolta pubblicitaria (-13% di ricavi nel 2008, rispetto all’anno precedente, che per il NYT significa un mancato guadagno di 268 milioni di dollari). Negli ultimi mesi si è inoltre vista costretta a rinunciare a distribuire un dividendo di 113 milioni di dollari e a chiedere un prestito di 250 milioni di dollari al magnate messicano Carlos Slim. Tutto questo non deve essere bastato però, considerato che si è comunque arrivati alla vendita di parte del prestigioso grattacielo progettato da Piano. Sapremo i prossimi mesi se le casse del New York Times potranno considerarsi finalmente al sicuro o se ci sarà bisogno di qualche altro intervento di “finanza creativa”. (Davide Agazzi per NL)