Crisi del settore radiotelevisivo. Rebecchini: responsabilità diffusa per gli errori commessi, anche dalle associazioni di categoria. La FRT pronta a collaborare con le istituzioni

Il Presidente della Federazione Radio Televisioni (FRT), Filippo Rebecchini, ha inviato una lettera al Ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato per richiedere un incontro al fine di poter rappresentare le principali problematiche che attualmente interessano il settore radiotelevisivo privato e sottoporre alcune possibili soluzioni.

"Il settore radiotelevisivo, soprattutto quello locale, è stato per lungo tempo abbandonato a se stesso" – ha dichiarato il Presidente Rebecchini – ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E’ arrivato il momento di interrompere questo circolo vizioso che ha portato in brevissimo tempo allo sfascio dell’intero settore." Le risposte all’inascoltato grido d’allarme levato in questi ultimi anni dagli editori televisivi locali non possono che venire, secondo il Presidente della FRT, dalla politica e dalle Istituzioni. "Basta parole, denunce, recriminazioni, convegni e seminari, i problemi sono noti e anche le possibili soluzioni sono state individuate – ha continuato Rebecchini – adesso è arrivata l’ora di passare dalle parole ai fatti, e ciò spetta alla politica". Dal 2008 al 2011 i bilanci delle tv locali hanno registrato oltre 150 milioni di euro di perdite (- 19 mln. nel 2008, -43 mln nel 2009, – 21 mln nel 2010 e – 70 mln nel 2011). Si tratta di un situazione insostenibile, che non si era mai verificata e che ha portato alla chiusura di decine di aziende, molte delle quali hanno fatto la storia della televisione locale in Italia. Le stime sull’andamento dei bilanci nel 2012 sono molto negative. Complessivamente nell’ultimo quinquennio il settore potrebbe registrare perdite per circa 250 milioni di euro. "Purtroppo – ha concluso Rebecchini – si tratta di una catastrofe annunciata, della quale vi sono responsabilità da parte di tutti gli stakeholders. Politica, Pubblica Amministrazione, Autority, imprenditori e associazioni di categoria sono tutti, ognuno per la propria parte, responsabili del collasso del settore". Adesso però bisogna reagire. Basta nascondersi dietro il paravento della crisi economica, che è senza dubbio stata (e probabilmente lo è ancora) una delle cause più significative del dissesto. Ma anche le crisi economiche vanno affrontate e superate con il concorso di tutti, forze politiche in testa. (E.G. per NL)

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