Lavori in corso nella raccolta della pubblicità nazionale. Tra procedure concorsuali, ristrutturazioni, fusioni, scissioni, joint venture, il mercato è quanto mai incandescente.
Il minimo comun denominatore sembra comunque essere la concentrazione. Se RCS (Corsera) è ancora incerta se cedere al corteggiamento di Publikompass (gruppo FIAT) o di SPE (gruppo Poligrafici) e System (gruppo Sole 24 Ore) sembra già avere un partner in Piemme (gruppo Caltagirone), l’unione di PRS (Bernardini De Pace) e Manzoni (gruppo L’Espresso) è ormai consolidata. Nella galassia Mediaset si lavora invece ad un’ipotesi di fusione per incorporazione di Mondadori Pubblicità in Publitalia. Soluzione controversa, che sarebbe alla base dell’interruzione del rapporto con il presidente e amministratore delegato di Mondadori Pubblicità Angelo Sajeva, sostenitore dell’opportunità di mantenere distinti i ruoli di vendita pubblicitaria dei periodici (Mondadori) con quelli dei prodotti tv (Publitalia). Nella joint venture tra RCS e PK, si ipotizza invece una diversificazione delle mansioni di raccolta sulle aree: alla prima passerebbe la nazionale della seconda e alla seconda la locale della prima. Prospettiva che non cambierebbe al variare del fidanzamento (RCS con SPE). La convivenza tra System e Piemme vedrebbe invece la comunione dei beni, visto che si parla già di legami societari. Il rischio in tutti questi giochi di concentrazione, però, è che nella rincorsa alla riduzione dei costi “a tutti i costi” si possa perdere quell’identità esaltata proprio da Sajeva che fino ad ora è stata alla base delle singole peculiarità. Con l’effetto che il beneficio (economico) nell’immediato sia pagato nel futuro prossimo con una progressiva perdita (di efficacia nella vendita).