“Chiarezza e trasparenza circa la metodologia da utilizzare nella valutazione delle posizioni di significativo potere di mercato lesive del pluralismo”.
È questo l’obiettivo che l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni vuole perseguire con le Linee Guida che il Consiglio dell’Autorità, relatore il Presidente Giacomo Lasorella, ha approvato all’unanimità, sottoponendole a consultazione pubblica, nella seduta del 4 aprile 2023. Con l’avvio della consultazione pubblica concernente l’adozione delle Linee guida volte alla verifica delle posizioni di significativo potere di mercato lesive del pluralismo, l’Autorità dichiaratamente “ottempera alla prescrizione dell’art. 51, comma 5, del decreto legislativo n. 208/2021, che le richiede di definire la metodologia da adottare nelle proprie attività di vigilanza sul divieto di costituzione di posizioni di significativo potere di mercato lesive del pluralismo”.
I criteri per la determinazione delle posizioni di significativo potere di mercato lesive del pluralismo
I criteri individuati dal Legislatore e dettagliati nelle Linee Guida, spiega Agcom, “arricchiscono l’analisi del contesto concorrenziale con la valutazione della lesione del pluralismo che l’Autorità è chiamata a svolgere, tenendo conto dei nuovi elementi di valutazione, non più ancorati alle sole risorse economiche che compongono il Sistema Integrato delle Comunicazioni, ma anche ai servizi e prodotti di informazione”.
Fattori concorrenti
L’Autorità potrà pertanto “analizzare tutti i fattori che concorrono a determinare posizioni di significativo potere di mercato che risultano lesive del pluralismo“.
Visione ecosistemica
Con le nuove linee guida, “la tutela del pluralismo assume pertanto una visione ecosistemica, anche con riferimento alla filiera pubblicitaria, il cui valore (e rilevanza ai fini del pluralismo) dipende sia dalle audience raggiungibili dai servizi media offerti agli utenti, sia dalle modalità di consumo dei servizi medesimi e, quindi, dall’ampliamento dei device utilizzati per la loro fruizione (quali smartphone, smart TV, altoparlanti e dispositivi in cui sono integrati assistenti vocali, tablet, PC, ecc.)“.
Consultazione pubblica
Nella consultazione è espressamente richiesto agli interessati di esprimersi sulle interpretazioni proposte dall’Autorità e di proporre, eventualmente, ulteriori criteri che possano integrare quelli definiti dal Legislatore nelle attività di verifica della presenza di posizioni lesive del pluralismo, inteso anche come diversificazione delle fonti e delle opinioni, anche divergenti, accessibili al pubblico.