Il gruppo Discovery ha preso in mano l’appetibilissimo LCN 9 solo da qualche mese e lo share è già schizzato dallo 0,3% della gestione de L’Espresso all’1,27%.
Che, in termini Auditel, è un passo da gigante. Sky starebbe definendo con Viacom l’acquisizione del posizionamento n. 8, per cui avrebbe già nel cassetto un progetto editoriale aggressivo che dovrebbe smuovere l’audience della stanca MTV, come già accaduto con il 27, passato da Class Tv alla semigeneralista Sky TG 24 (che, a dispetto del nome, è tutto tranne che una all news). Viceversa, i canali generalisti ex analogici (canali da 1 a 7) e i nativi digitali nazionali del primo blocco (dal 21 al 26) del duopolio Mediaset-RAI non arretrano, ma nemmeno avanzano. Segno che c’è un problema di fondo: l’incapacità di chi pensa vecchio di incontrare le richieste del giovane che avanza. Corsi e ricorsi storici: Fininvest aveva sfondato con l’ariete il ritenuto impenetrabile castello RAI negli anni ’80 accondiscendendo a tendenze che il servizio pubblico manco aveva inteso esistere. Ora è il contrario: gli invecchiati Berlusconi Boys cedono il passo ai destrutturati palinsesti modello Real Time. E senza considerare che non è ancora sbarcata Netflix….