Alla fine della puntata, tirando le somme, il vero protagonista è stato lui: Antonio Di Pietro. Tornato magistrato per un giorno, ha incalzato Corona (foto: in collegamento da Milano, seduto su una scrivania, in gessato nero e spirito battagliero) su ogni punto, come un segugio, appannando lo strapotere mediatico della star del giorno (e non solo del giorno), che aveva preparato “a puntino” l’apparizione a “Matrix”, con tanto di documentazioni per rispondere ad ogni provocazione. La puntata, molto ben condotta e, soprattutto, ricchissima di spunti, è stata una sorta di “Corona contro tutti”, in cui il fotografo dei vip ha cercato a lungo di fare la parte del leone, alzando la voce, chiedendo sempre la parola, prendendosela con tutti. Certo, “chicche” per Mentana ne ha dispensate un bel po’(anche se la gran parte, se non tutte, erano note), spaziando su tutti fronti, dai segreti di vallette e vallettine, ai temi bollenti riguardanti Fiat, Mediaset, importanti giornali e noti uomini politici: nulla che già non si sapesse ma, si sa, gli italiani amano questo genere di notizie e le riascoltano volentieri. Ospite della puntata, poi, in collegamento da Torino, il giornalista de “La Stampa” Gianni Ghibellino che, in aperto contrasto con Corona per tutta la puntata, ha denunciato quello che è il vero “male” mediatico del nostro Paese, ossia la tendenza (oramai consuetudine) a condannare, a far passare già per delinquente, qualunque personaggio pubblico che venga indagato per una qualsiasi ragione, salvo assolverlo, successivamente, e farlo passare per martire, che venga condannato o meno. E ieri, Fabrizio Corona, ha dato proprio l’impressione d’essere un martire. (Giuseppe Colucci per NL)